Un terzo del Vangelo parla di Gesù che si prende cura dei malati. La cura degli infermi occupa un posto fisso nel mandato che egli dà ai suoi discepoli: li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi (luca9,2). Gesù si mostrò davvero medico delle anime e dei corpi. La chiesa ha continuato questa missione di Cristo. La malattia come la morte, non è ancora e non sarà mai del tutto debellata. Fa parte della condizione umana. Vediamo che cosa la fede cristiana può fare, per alleviare questa condizione e dare anche ad essa un senso e un valore. Bisogna fare due discorsi diversi: uno per i malati stessi e uno per chi deve prendersi cura dei malati.
La venuta di Cesto ha portato una grande novità. Prima la malattia era considerata strettamente connessa con il peccato. Si era convinti che la malattia fosse sempre conseguenza di qualche peccato personale da espiare.
Con Gesù qualcosa è cambiato a questo riguardo. Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre infermità. Sulla croce ha dato senso al dolore umano, compresa la malattia: non più di punizione, ma di redenzione. La malattia unisce a Lui, santifica, affina l’anima e non ci saranno più lacrime, né malattia, nè sofferenza. La malattia ha fatto molti santi. Sant’Ignazio di Loyola si convertì in seguito ad una ferita che lo tenne a lungo immobile a letto.
Ma allora dedichiamo anche una parola a quelli che devono prendersi cura dei malati. Attraverso i tanti che si dedicano all’assistenza dei malati.
Attraverso i tanti che si dedicò all’assistenza dei malati, è come se Gesù stesso continuasse a chinarsi ancora con amore su di loro. Inoltre il malato ha bisogno certamente di cure, di competenza scientifica; ma ha ancora più bisogno di speranza. Nessuna medicina solleva il malato come la speranza del suo medico, sentirsi dire: ho buone speranze per te.
Non bisogna lasciare il malato alla solitudine. Una delle opere di misericordia è visitare i malati. Una cosa che possiamo fare tutti per i malati è pregare per loro. Quasi tutti i malati del Vangelo sono guariti perché qualcuno li ha presentati a Gesù e lui ha pregato per essi. Termino con l’augurio a tutti i malati di guarire presto e ritornare alle loro attività, all’affetto dei loro cari, con un motivo in più per essere riconoscenti a Dio apprezzare la vita.
Don Giuseppe Autorino