Nel pomeriggio presso l’aula magna dell’Istituto Comprensivo “A.Manzoni”, ubicato in via Montevergine, si è tenuto un interessante convegno dal titolo ” Sporchiamoci le mani di blu – il disturbo dello spettro autistico dalla diagnosi all’intervento educativo” organizzato dal Centro Studi “Arca”. Il presidente avv. Giuseppe Macario ha aperto l’evento cogliendo subito nel segno con una frase molto significativa: “i bambini con lo spettro autistico sono un tesoro”, la parola è passata poi alla moderatrice prof.ssa Mautone che ha introdotto il primo relatore, il prof. Vittozzi, il cui intervento è stato lungo ed esaustivo. Vitozzi ha iniziato mostrando delle slides per sfatare “i dieci falsi miti sull’Autismo”. Ha affermato che nel 45-50% dei casi si è riscontrato una componente genetica. L’autismo interessa tutta la vita, non è vero che scompare con la crescita; se la diagnosi è precoce e se l’intervento è precoce (entro i 18-24 mesi di età) ci sono più possibilità di ottenere la massima espressione da parte di quel bambino. Secondo la definizione classica “l’autismo è una sindrome comportamentale, è una malattia del neuro sviluppo, l’esordio si ha nei primi tre anni di vita”.I sintomi che potrebbero rivelare un disturbo autistico sono numerosi: il bambino potrebbe avere difficoltà nel linguaggio del corpo, nel parlare, nel comunicare, ripetere sempre le stesse azioni, gli autistici sono legati alla routine, nel momento in cui c’è un cambiamento vanno in panico, hanno un attaccamento insolito agli oggetti, un’ enorme sensibilità ai rumori. I bambini autistici si dividono in inaccessibili, passivi e intrusivi. In base alla nuova classificazione ci sono tre livelli di gravità. Ci sono degli strumenti di screening che può già utilizzare il pediatra. Il dott. Luigi Iovino, psicologico, ha affrontato il tema “dalla valutazione all’intervento”. Partendo da 4 casi pratici, profili totalmente diversi, ma tutti di bambini autistici ha spiegato che dopo la valutazione diagnostica occorre fare la valutazione funzionale. Ci sono dei modelli che si possono seguire, occorre valutare l’aspetto bio e psicosociale. Importante è valutare la comunicazione a tutti i livelli, non solo nel linguaggio non linguaggio, ma anche nei gesti. L’area del gioco è fondamentale, occorre far si che il bambino si appassioni. Gli studiosi si prefiggono degli obiettivi da raggiungere e il modello da seguire deve basarsi sul comportamento, il modello deve essere individualizzato, precoce, intensivo e integrato. La dott.ssa Spagnuolo ha sottolineato che una persona autistica ha bisogno per tutta la vita di una persona competente che l’ aiuti altrimenti si avrà la regressione. La dott.ssa Ruzza ha illustrati il percorso di vita di una persona autistica, i laboratori clinici aiutano gli autistici. L’ultima relatrice, la dott.ssa Raimo ha relazionato sul “progetto di trattamento integrato” e sulle varie attività che si svolgono grazie all’ associazione AIPA. Il presidente Macario ha concluso salutando i presenti e omaggiando i relatori con un cadeau raffigurante l’evento. (L.Carullo)