Era situata nel pieno centro del paese, a due passi dal campo Sportivo di Mugnano del Cardinale, ed era gestita da due diverse donne di origini sudamericane. Donne, prosperose e tutte in bella vista che, insospettabilmente, accoglievano i loro clienti provenienti dai paesi vicini e in alcuni casi anche dal nolano, i cui costi, a quanto pare, variavano a seconda della prestazione sessuale. C’era un vero e proprio tarifario, a secondo della prestazione che il cliente chiedeva.
L’indagine delle Fiamme Gialle, che operano sul territorio del Baianese, è durata diverse settimane, il tutto è iniziato con una segnalazione a mettere in moto l’attività investigativa, fatta di appostamenti e pedinamenti. Per la certezza che si trattasse di una casa del piacere, un investigatore si è finto cliente, avuto la conferma che appunto si trattasse di una casa di apputamento è partito il bliz. In seguito all’attività di perquisizione predisposta nell’abitazione venivano rinvenuti 4 telefoni cellulari che servivano per le prenotazioni e circa 70 scatole di profilattici. La donna fino a quel momento aveva guadagnato 350 euro. In ottemperanza alle vigenti disposizioni legislative la donna di origini dominicane è stata denunciata presso la Procura della Repubblica di Avellino per violazione della legge “Merlin” sulle case chiuse; al suo cliente, invece, non è stato disposto alcun provvedimento. Secondo una prima ricostruzione nella casa mugnanese a luci rosse lavoravano anche altre due ragazze (anche loro di origini sudamericane) che però al momento del blitz non erano presenti. Nei guai anche il proprietario dell’abitazione, si tratterebbe di un cittadino di Mugnano del Cardinale, che nonostante il contratto d’affitto regolare, è stato segnalato all’autorità giudiziaria e l’appartamento posto sotto sequestro.