Ogni anno la notte tra il 23 e 24 agosto i battenti si apprestano alla partenza per raggiungere Altavilla Irpinia e rendere omaggio a San Pellegrino, con fede e devozione tra spari di botti e suoni di trombette. Qualcuno dirà che è solo folclore, qualcuno che è religiosità altri che è fede vera. Qualcuno polemizza per qualche mancata benedizione, altri per il rumore assordante dei fuochi d’artificio in piena notte. Sta di fatto che la devozione per San Pellegrino è molto viva e fervida nel mandamento baianese e centinaia di persone fanno il battente. Oltre le polemiche inutili che lasciano il tempo che trovano, occorre fare i conti con la realtà: fede e tradizioni vanno a braccetto. Stanotte nella Parrocchia Maria Santissima del Carmine e San Liberatore è stata celebrata la Santa Messa alle 2.30 dopo il momento penitenziale con la confessione dei battenti. Un momento bello di preghiera dove la comunità ha pregato anche per il suffragio dei battenti defunti. Nell’ omelia don Giuseppe Autorino ha richiamato il senso dell’umanità che deve esserci nel cuore di ogni cristiano: ” Gesù attraverso San Pellegrino oggi ci dice che non può esserci cristiano senza un cuore impregnato di umanità e fraternità”.