Ieri sera, a Mugnano del Cardinale, si è conclusa la festa di San Michele, un evento che ha attirato l’attenzione di migliaia di persone, non solo per le tradizioni religiose e culturali, ma anche per una performance straordinaria che ha incantato il pubblico. Il talentuoso cantante napoletano Marco Calone, figlio d’arte, ha dato vita a una serata indimenticabile, nonostante il concerto sia stato spostato di tre giorni per motivi non ben precisati.
Nato in una famiglia di musicisti di talento, Marco ha avuto il privilegio di crescere con suo padre, il rinomato cantautore Franco Calone, e sua madre, la versatile cantante e attrice Cinzia Oscar, che lo hanno guidato nel mondo della musica fin dalla giovane età. Fin da bambino, Marco ha dimostrato il suo amore per la musica, e il suo percorso artistico è iniziato con la registrazione del brano “E’ colpa toia,” in collaborazione con sua madre, segnando l’inizio di una carriera che avrebbe lasciato un segno indelebile nella scena neomelodica napoletana.
Nel 2009, Marco ha registrato il suo primo album, “Un figlio d’arte,” che ha compreso il toccante brano “Perdoname,” scritto da Enzo Caradonna, in collaborazione con suo padre Franco Calone. Questo album ha rappresentato un momento significativo nella sua carriera, evidenziando il rispetto per la tradizione familiare e la sua profonda passione per la musica.
Nel 2011, Marco ha pubblicato il suo secondo album, “Nato tra le note,” che ha incluso un duetto speciale con sua madre, intitolato “T’aggia proteggere.” Questo lavoro ha consolidato ulteriormente la sua posizione nel mondo della musica napoletana, dimostrando quanto la connessione familiare possa essere potente attraverso la musica.
Oltre alla sua carriera musicale, Marco ha sperimentato il mondo del cinema, partecipando al film “Un camorrista per bene” nel 2010, diretto da Enzo Acri. In questa occasione, ha condiviso il palcoscenico con altri attori e artisti di talento, dimostrando la sua versatilità artistica.
La storia di Marco Calone è un esempio brillante di come la tradizione familiare e il talento individuale possano confluire per creare un’arte straordinaria che rimane nel cuore delle persone.
(Andrea Salvatore Guerriero)