di Sabato De Santis
Una brutta cartolina per turisti e visitatori soprattutto in occasione della festa di San Michele. Purtroppo ci ritroviamo a raccontare non di certo una delle più belle pagine di storia di Mugnano del Cardinale. Da ormai circa una settimana, infatti, presso il parcheggio in località San Michele sono ben visibili e abbandonati cumuli di fibrocemento, più comunemente conosciuto con il nome di eternit. Al loro fianco come si evince dalla foto anche ferri e rottami vari. Da dove siano spuntati è davvero un mistero. Fatto sta che i vari visitatori della festa in onore di San Michele hanno dovuto assistere ad uno spettacolo indecoroso una volta arrivati nei pressi della chiesa. Sembra evidente che nel giro di questa settimana non sia stato apportato nessun intervento della casa comunale. Ci teniamo a sottolineare inoltra che tale materiale, per chi non ne fosse ancora a conoscenza, ma forse saranno pochissimi, risulta essere nocivo per la salute umana. Infatti Negli anni sessanta, ricerche mostrarono come la polvere di amianto, generata dall’usura dei tetti e usata come materiale di fondo per i selciati, provoca asbestosi e una grave forma di cancro il mesotelioma pleurico. Esistono una gerarchia di azioni da rispettare alla presenza di eternit. Accertamento: si deve determinare la presenza di amianto nella lastra di fibrocemento, questo si può accertare risalendo alla data d’acquisto del manufatto, oppure semplicemente facendo analizzare un campione, possibilmente una lastra intera, poiché uno o più frammenti, se poi confermati contenere amianto, sono nella condizione ideale per nuocere gravemente alla salute. Incapsulamento: è un metodo di bonifica “transitorio” che prevede il trattamento della superficie delle lastre esposta agli agenti atmosferici con sostanze sintetiche, idonee ad inglobare e consolidare le fibre di amianto al manufatto cementizio ed impedirne il rilascio nell’ambiente. Rimozione e smaltimento: è un metodo di bonifica “radicale” che prevede diverse procedure speciali atte a garantire la sicurezza: degli operatori addetti alle varie operazioni di rimozione, trasporto e smaltimento; delle persone e degli animali che si trovano in prossimità del cantiere e dei mezzi usati nel trasporto e infine in generale dell’ambiente dove si opera. Naturalmente la preoccupazione e l’allarme nei cittadini resta alto con l’auspicio che tutto possa risolversi nel giro di breve tempo.