Dodici anni di reclusione per Giorgio Terracciano, esecutore materiale del delitto di Nicola Annunziata. Lo ha deciso, con sentenza, il Tribunale di Avellino dopo oltre 6 ore di camera di consiglio. Una sentenza che arriva con il rito abbreviato, richiesto dai legali di Terracciano, dipendente dell’Asl di Sant’Anastasia. Pena ridotta rispetto alla richiesta del pm Adriano Del Bene, che aveva chiesto 16 anni con il riconoscimento delle attenuanti generiche.
L’omicidio di Nicola Annunziata avvenne il 29 aprile dell’anno scorso a Mugnano del Cardinale. La vittima, poco prima di morire, era in compagnia di due persone, Balbi e Gammone, anche loro sotto processo per falsa testimonianza. Erano i guardiaspalle di Annunziata, avrebbero dovuto proteggerlo. Non andò così. Secondo la Procura, sotto casa dell’Annunziata si presentano Terracciano e Luigi Bruno, quest’ultimo rinviato a giudizio poichè ha scelto il rito ordinario. Devono definire una questione economica. In ballo ci sono svariate centinaia di migliaia di euro. Quelli di cui si era indebitato il genero di Annunziata. La discussione dopo un po’ degenera. Bruno estrae la pistola e fa fuoco. Colpisce mortalmente Annunziata alla testa.