Napoli celebra il 1.753º anniversario di San Gennaro: Una simbiosi tra fede, tradizione e identità

Napoli celebra il 1.753º anniversario di San Gennaro: Una simbiosi tra fede, tradizione e identità

Napoli, la città che sente nel cuore il suo patrono, celebra quest’anno un anniversario simbolico che segna i 1.753 anni dalla nascita di San Gennaro. Il 21 aprile 2025, infatti, ricorre la data che la devozione popolare ha consacrato come quella del suo compleanno. Un compleanno speciale per il santo che da secoli accompagna la città tra miracoli, devozione e tradizione.

La figura di San Gennaro, conosciuto con il nome di Januarius, affonda le sue radici nella storia e nel mistero. Nonostante il nome possa suggerire un legame con il mese di gennaio, la data del 21 aprile è diventata quella per cui i napoletani celebrano la sua nascita. Un elemento che rimanda alla tradizione popolare e alle ricostruzioni agiografiche, che, pur non trovando un accordo unanime sull’origine del nome, fanno riferimento al mese della sua ordinazione episcopale o, secondo altre fonti, alla gens Januaria, un’antica famiglia romana.

La sua origine geograficamente è altrettanto dibattuta: mentre alcuni storici sostengono che San Gennaro fosse originario di Napoli, altri indicano Benevento, città in cui esercitò il suo ministero episcopale. Quello che è certo, però, è che il 19 settembre 305 d.C. il santo fu martirizzato a Pozzuoli, nel luogo ancora oggi noto come la Solfatara. Questo episodio si lega al celebre miracolo dello scioglimento del sangue, che ogni anno ripete il suo prodigio il 19 settembre, ma anche il 16 dicembre e il sabato che precede la prima domenica di maggio. Date che, per i napoletani, rappresentano momenti di fede e speranza.

Tuttavia, per i napoletani, San Gennaro non è solo un santo da venerare. È un protettore, un confidente, quasi una figura familiare a cui rivolgersi nei momenti difficili. La tradizione popolare ci racconta delle “Parenti di San Gennaro”, donne del popolo che lo invocano con affetto, chiamandolo “Faccia Gialla” e rivolgendosi a lui come a un vecchio parente burbero, ma dal cuore grande. Un legame che trasmette una vicinanza quasi fisica, una connessione emotiva che rende il santo una presenza viva e concreta nella vita quotidiana della città.

Simbolico anche il rapporto giuridico che lega San Gennaro alla città. Secondo la tradizione, esisterebbe un contratto notarile in cui il santo si impegnava a proteggere Napoli da ogni calamità in cambio della costruzione della Cappella del Tesoro, oggi scrigno delle sue sacre reliquie. Un luogo che custodisce il sangue di San Gennaro, protagonista ogni anno del miracolo, e un simbolo del legame che unisce il santo e la città in una danza di fede e speranza.