Nella costante ricerca di opere d’arte illecitamente sottratte presenti sul mercato, anche elettronico, il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Napoli ha individuato, in vendita presso una nota casa d’aste partenopea, il dipinto olio su tela -in ovale- raffigurante “Madonna con bambino”. L’attenta ricerca dell’opera nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando TPC di Roma, ha consentito di identificare il bene in asta quale porzione della tela raffigurante “Madonna del Rosario”, asportata dalla chiesa di San Michele, ubicata nella frazione di Gete del Comune di Tramonti (SA).
Il meticoloso confronto tra il dipinto rubato e quello presente sul mercato ha consentito, agli investigatori, di mettere in luce il procedimento di ricostruzione iconografica dell’opera posta in vendita, concretizzatosi in attività di collage e in interventi pittorici alterativi.
Mentre nella nota di vendita si legge: “nella parte destra del dipinto è stata aggiunta una parte di tela in epoca successiva modificandone l’originaria”, l’esame del dipinto ha fatto emergere quanto compendiato nelle immagini in raffronto di seguito riportate:
Il Nucleo TPC di Napoli, che opera nelle Province di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno, ha proseguito nell’attività di contrasto ai reati in materia di beni culturali sul territorio di competenza, con sviluppi investigativi che l’hanno portato a estendere la propria azione anche a livello nazionale.
Il 2016 ha confermato, in linea di massima, la contrazione del fenomeno dei furti già osservato nell’anno precedente: le sottrazioni di beni d’arte hanno subito, infatti, rispetto al 2015, un calo del 12% circa. Il fenomeno delinquenziale del settore di competenza che suscita maggiore preoccupazione, anche nella popolazione, permane il furto in danno di luoghi di culto che, in molti casi sprovvisti di un adeguato sistema di sicurezza anticrimine, sono facile obiettivo della criminalità predatoria. Gli oggetti maggiormente trafugati restano quelli del settore grafico/pittorico (nonostante una diminuzione del 7% rispetto al 2015) e di quello scultoreo.
Al 31 dicembre 2016, l’attività repressiva condotta dal Nucleo TPC di Napoli si è conclusa con:
- 77 persone denunciate in stato di libertà, di cui 26 per reati in danno del paesaggio;
- 29 perquisizioni;
- 26 sanzioni amministrative.
L’attività di polizia giudiziaria, coordinata dalle 11 Procure della Repubblica della Regione, in stretta sinergia con l’Arma territoriale e le articolazioni periferiche del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, ha consentito il recupero, per un valore complessivo stimato in € 1.500.000,00 di:
- 707 beni antiquariali, archivistici, librari;
- 601 reperti di natura archeologica.
14 sono le opere contraffatte sequestrate, di cui 8 nel settore antiquariale e 6 in quello contemporaneo, per un valore complessivo, qualora immesse sul mercato quali autentiche, di circa € 270.000,00.
Dal punto di vista preventivo, nel solo settore dell’archeologia, al fine di riscontrare eventuali scavi clandestini, sono stati effettuati 82 controlli ad aree tutelate.
I reati maggiormente perseguiti:[1]
- ricettazione ( 648 c.p.) nr. 35;
- furto ( 624 c.p.) nr. 4;
- associazione a delinquere ( 416 c.p.) nr. 7;
- contraffazione di opere d’arte ( 178 D.l.vo 42/2004 c.b.c.p.) nr. 14;
- illecita esportazione ( 174 D.l.vo 42/2004 c.b.c.p.) nr. 8;
- reati in danno del paesaggio ( 181 D.l.vo 42/2004 c.b.c.p.) nr. 40.
Tra le numerose operazioni condotte, di seguito si riportano quelle ritenute di maggiore interesse:
- Avignone e Montpellier (Francia): in collaborazione con il Nucleo TPC di Cosenza e personale della Gendarmeria Nazionale Francese, nell’ambito di un’attività finalizzata al contrasto del traffico internazionale di opere d’arte, sono stati sequestrati 7 Dipinti del XVII sec., 1 Scultura del 700 in cartapesta e 4 beni di antiquariato, provento di furto perpetrato ai danni di un cittadino napoletano, nonché 1 dipinto dell’800 rubato a una Galleria d’arte del capoluogo partenopeo;
- Roma: in collaborazione con il Reparto Operativo TPC di Roma, è stata rimpatriata dal Regno Unito una coppa in terracotta del I sec. d.C., rubata nel 1945, dagli Scavi di Pompei, da un cittadino inglese;
- Mondragone (CE): nell’ambito delle attività di contrasto ai reati in danno del paesaggio, condotte con il supporto del 7° Nucleo Elicotteri Carabinieri (NEC) di Pontecagnano, sono state denunciate 3 persone in relazione al progetto di riqualificazione di quel centro storico;
- Napoli: nell’ambito di specifica attività di contrasto ai reati in danno del patrimonio archeologico nazionale, sono stati sequestrati:
- 3 reperti ceramici a figure rosse (cratere biansato, lagynos e oinochoe) del periodo magno greco, provenienti da scavi clandestini in territorio di Paestum;
- 4 beni archeologici di epoca romana (tra cui uno scrigno in bronzo con decorazioni in rilievo, di particolare pregio storico scientifico) provenienti da scavi clandestini in Area Flegrea.
Il valore dei beni recuperati ammonta a € 100.000 circa;
- Napoli: nel contrasto del mercato illecito di beni culturali di provenienza furtiva, su segnalazione della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, è stata sequestrata, presso una locale casa d’aste, una pala d’altare di scuola napoletana degli inizi del ‘700 raffigurante “Sacra Famiglia”, opera di artista della cerchia di Francesco De Mura, provento del furto commesso nella Chiesa “Madonna del Carmine” di Pomigliano D’Arco (NA). Il valore del dipinto ammonta a € 80.000;
- Maddaloni (CE): nelle attività di contrasto ai reati in danno del patrimonio monumentale della Regione Campania, condotte con il supporto del 7° NEC di Pontecagnano, sono state denunciate 3 persone poiché, a vario titolo, nell’esecuzione degli scavi per la costruzione di un fabbricato per civili abitazioni in area sottoposta a vincoli di tutela, intercettando un segmento sotterraneo dell’Acquedotto Carolino (opera Vanvitelliana inserita nell’elenco dei siti Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità) provocavano il danneggiamento di parte delle volte settecentesche;
- Afragola (NA): nell’ambito di indagini finalizzate al contrasto del mercato illecito di opere d’arte di provenienza furtiva, nel corso di 3 perquisizioni, sono state sequestrate 27 medaglie in argento e bronzo dell’800 rubate dalla collezione borbonica del Museo Civico “Gaetano Filangieri” di Napoli; 1 dipinto degli inizi del ‘900, a firma “Domenico De Vanna”, raffigurante “Processione di armati“, rubato da un’abitazione del centro di Napoli; 1 manoscritto del ‘600 dal titolo “Della Fisionomia dell’Huomo“, provento del furto ai danni del Seminario Vescovile di Bagnoregio (VT); 7 reperti archeologici di epoca romana e magno greca (vasellame figurato e statuette votive in terracotta) provento di scavo clandestino in territorio campano e illecitamente detenuti;
- Napoli: durante le attività di controllo delle attività antiquariali, è stato sequestrato un leggio in legno dorato di manifattura pugliese del ‘600, rubato dalla chiesa Santa Maria la porta a Palo del Colle (BA).
Parallelamente all’azione repressiva, il Nucleo TPC di Napoli ha condotto un’incessante attività di prevenzione:
- 55 controlli ad aree tutelate da vincoli paesaggistici (al fine di verificare eventuali abusi edilizi) e monumentali, anche in collaborazione con il NEC di Pontecagnano;
- 266 verifiche a esercizi antiquariali, mercati, fiere e case d’aste, da cui sono scaturite 26 sanzioni amministrative per un totale di € 814,65,
- 820 beni individuati in commercio, anche grazie al monitoraggio dell’e-commerce e dei cataloghi d’asta, controllati nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti.
Inoltre, sono state intensificate le verifiche della sicurezza anticrimine di musei, biblioteche e archivi. 58 sono stati i sopralluoghi effettuati, con particolare attenzione ai siti ritenuti più sensibili quali: Reggia di Caserta, Scavi di Pompei, Palazzo Reale di Napoli e Complesso Museale di Capodimonte.
Infine, il Nucleo TPC di Napoli ha supportato, con 14 militari, il paritetico Nucleo di Ancona, nelle operazioni di recupero e messa in sicurezza dei beni culturali nelle regioni Marche e Abruzzo colpite dai recenti eventi sismici.
[1] Il numero si riferisce alle persone deferite che possono essere destinatarie di provvedimenti riguardanti più reati.