LOPA: è urgente delineare una politica in grado di portare attraverso nuove tecnologie normative adeguate e forme più avanzate di governo e di gestione ad un uso dell’acqua in sintonia con lo sviluppo la salvaguardia dell’ambiente e con l’esigenza che il ciclo dell’acqua risponda ai principi di efficienza di efficacia di gestione partecipata ed attiva dei soggetti interessati
Secondo Rosario Lopa, della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, componente del Dipartimento Nazionale Ambiente Territorio Turismo e Agroalimentare del MNS, bisogna capire che la vera ricchezza non è nei territori urbani, ma in quelli non urbani, e che in questo contesto l’agricoltura rappresenta la vera garanzia contro la desertificazione e lo spopolamento del territorio e contro tutti gli squilibri. Di interventi per la gestione della risorsa acqua e di impatto sul territorio delle opere idriche, ne ha parlato, incontrando operatori e semplici cittadini a Napoli. L’incontro ha offerto l’occasione per fare il punto sulla realtà attuale e sulla situazione di emergenza che sta caratterizzato gli ultimi giorni. Si è sottolineato che la criticità è monitorata, ma che non è possibile accettare che si metta a rischio il rifornimento di acqua ogni volta che si verificano situazioni climatiche avverse. Per questo è necessario investire molto sul piano idrico nazionale. Non solo: contro l’emergenza siccità al Sud si dovrà procedere ad un allargamento della struttura della rete idrica esistente. Va ricordato l’importanza di un cambiamento di mentalità: è necessario sostenere un nuovo modello di sviluppo, che abbia più rispetto per il territorio e per l’ambiente. Questo significa cambiare atteggiamento nei confronti dell’acqua, una risorsa limitata e in quanto tale particolarmente preziosa. Ma significa anche capire che la vera ricchezza non è nei territori urbani, ma in quelli non urbani, e che in questo contesto l’agricoltura rappresenta la vera garanzia contro la desertificazione e lo spopolamento del territorio, contro tutti gli squilibri che mettono a rischio la sopravvivenza dell’ambiente naturale. Più elevata frequenza degli eventi estremi, modificazione della distribuzione delle piogge, aumento dell’intensità delle precipitazioni, maggiore frequenza di eventi alluvionali che influenzano modo sostanziale la gestione delle acque e la sicurezza del territorio. Sono,questi,alcuni degli effetti principali del cambiamento climatico determinato dal fenomeno del riscaldamento globale, un cambiamento che sta portando, tra le altre conseguenze, ad una progressiva riduzione delle riserve idriche, ad un aumento dell’erosione in zone collinari e a sempre più frequenti alluvioni in pianura. Fenomeni che devono essere considerati non solo come una perdita di terreno, ma anche una delle cause principali di degradazione di fertilità del suolo, in quanto determinano una riduzione dell’infiltrazione, della capacità di immagazzinamento dell’acqua e una perdita di elementi nutritivi che si traduce, di fatto, in un habitat meno favorevole alla crescita delle piante e alla sostenibilità delle attività agricole nel tempo. E’ urgente delineare una politica in grado di portare, attraverso nuove tecnologie, normative adeguate e forme più avanzate di governo e di gestione, ad un uso dell’acqua in sintonia con lo sviluppo,la salvaguardia dell’ambiente e con l’esigenza che il ciclo dell’acqua risponda ai principi di efficienza, di efficacia, di gestione partecipata ed attiva dei soggetti interessati.