Un incontro costruttivo, a Città della Scienza, con la speranza reciproca di successi planetari
Una esposizione di prodotti Dop e Igp della Campania, nel piazzale interno di Città della Scienza, ha accolto gli intervenuti ad una giornata organizzata dal Consorzio della Pasta di Gragnano IGP con lo Gnam Village di Città della Scienza, dal titolo “Liguami di Pasta”, per esprimere i valori della Dieta Mediterranea e le Eccellenze della filiera agroalimentare del nostro territorio. Alla possibilità offerta per l’intera giornata, di visionare, ma anche gustare, tanti prodotti di eccellenza che la Campania produce, sono stati aggiunti una serie di eventi che hanno dato luogo ad una giornata di grande piacere ed interesse. In mattinata, nella sala Archimede, è stato sviluppato un convegno, che perfettamente curato dalla giornalista Brunella Cimadomo con la sua BC communication service and press office, ha visto un gran pubblico in sala, che con grande attenzione ha seguito gli interventi dei vari oratori per poi essere partecipe nel finale con costruttive domande e personali pareri, tanto da provocare l’espressione del moderatore Giorgio Dell’Orefice del Sole 24 Ore – Radiocor Plus: “devo dire, che visti gli argomenti e gli interventi finali, la prossima volta occorrerebbe iniziare dalla fine, perché le istituzioni che dovrebbero dare risposte, dopo i loro interventi sono andate via”. E qualcuno dal pubblico ha ricordato che proprio il principale interlocutore: la Regione è stato latitante. Comunque importante che le esposizioni, concrete, di quello che è la realtà della pasta di Gragnano Igp, come anche altri prodotti campani tutelati da marchio, come i Pomodori San Marzano DOP o la Mela Annurca IGP, che offrono una grande opportunità di espansione nei mercati internazionali possano rappresentare un elemento strategico per tutto il Sud, è stata cosa condivisa da oratori e pubblico presente. La Campania con i propri prodotti può fare da traino allo sviluppo agroalimentare del Paese, è stata l’espressione di Mauro Rosati, direttore di Qualivita intervenuto sul futuro delle prodizioni di qualità. Un messaggio raccolto subito dal presidente del Consorzio Pasta di Gragnano IGP, Giuseppe Di Martino che, con l’iniziativa Ligami di pasta ha inteso spingere per un’unione dei prodotti a marchio di qualità DOP e Igp, in grado di garantire un maggiore sviluppo dell’intero comparto e dell’export delle produzioni di qualità: “i fondi di investimento – ha detto nel corso dell’incontro – sono entrati nell’Igp, nel senso che credono nella valore immateriale del marchio. La Pasta Di Martino – ha incalzato – può essere battuta da uno slogan commerciale di un qualunque altro pastificio, ma la pasta di Gragnano no”. Maurizio Cortese direttore del suddetto Consorzio, si è espresso dicendo che la pasta “lega di default gli altri grandi prodotti della Dieta Mediterranea, come l’olio e il pomodoro. Tutte le nostre attività stanno andando verso la promozione della nostra pasta nel mondo, anche attraverso il supporto scientifico. Di certo, l’Igp fa di Gragnano un territorio di produzione riconosciuto dalla Comunità europea”. Anche il direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno, Antonio Limone ha concordato: “non c’è nulla, più della pasta, che possa mettere insieme gli altri prodotti. Le nostre prelibatezze sono il riscatto della Campania”. Il vicesindaco di Napoli, Raffele Del Giudice, ha lanciato la sfida per la città e per la Campania di: “Far diventare Napoli una grande vetrina anche per le produzioni tipiche e di qualità di altri territori della Regione perché – ha detto – i nostri prodotti meritano una difesa che viaggia attraverso la conoscenza”.
Raffaele Borriello, direttore generale dell’Ismea, ha poi fornito agli uditori i confortanti dati che vedono: “Con 3,5 miliardi di euro di produzione agricola, la Campania quale settima regione del sistema agricolo nazionale e terza nell’agricoltura del Mezzogiorno, dove è preceduta solo da Sicilia e Puglia. Vanta 54 prodotti DOP IGP dei comparti Food e Wine ed è la quinta regione italiana per ritorno economico delle filiere produttive di qualità, con 342 milioni di euro di impatto territoriale per il Food (pari al 5,5% dell’intero settore nazionale) e 31 milioni di valore alla produzione del vino sfuso. Inoltre per il solo Food: la Campania si conferma la settima regione in Italia nel comparto DOP e IGP per numero di prodotti certificati (25) e ancora settima per numero di operatori (3.117)”. Anche sul futuro delle produzioni di qualità si è espresso Raffaele Borriello, evidenziando che “tra le principali denominazioni spicca “la Pasta di Gragnano, insieme, naturalmente, alla mozzarella di bufala campana, al pomodoro San Marzano ma anche alla Nocciola di Giffoni e al Limone di Sorrento, nomi che ancora presentano potenzialità estremamente interessanti di espansione. Il numero di operatori coinvolti in queste produzioni supera le 3.000 unità e si sfiorano quasi i 2.000 ettari di superficie”. Poi sono ancora interventi gli assessori comunali Enrico Panini (Attività Produttive) e Mario Calabrese (Lavori Pubblici e Infrastrutture). Le relazioni sono state chiuse dall’intervento del grande chef Alfonso Iaccarino, che si è intrattenuto parlando della necessità di sostenere la nostra Biodiversità: “cosa che io, finchè avrò la forza, mi adopererò per questo e prima di morire vorrei vedere la Campania prima nel mondo per i suoi prodotti perché noi abbiamo tutte le potenzialità per poterlo fare” e continuando “le mele bianche e quelle rosse dell’Alto Adige subiscono 28 trattamenti all’anno, le mele Annurche nemmeno la decima parte”. Fra gli interventi del pubblico quello di Rosario Lopa presidente della Consulta Nazionale per l’Agricoltura, in Campania, che ha detto: ”In diversi anni c’è stato un tavolo di concertazione, anche con la Regione. L’allora assessore Nappi, aveva convocato i tavoli verdi, dove si metteva a sistema la filiera, in questo caso della pasta, i produttori, gli organismi di controllo e gli enti preposti alla promozione, cosa che purtroppo da diversi anni, come attualmente, non c’è più”. Giuseppe Di Martino, replicando ha rimarcando l’esistenza di questi incontri e del tavolo verde, che di fatto non c’è più, ma che veniva incontro alle esigenze degli operatori del settore, da parte delle istituzioni, dal punto di vista della promozione e della messa sul mercato del prodotto in generale, e della pasta per quanto riguarda il tema della giornata. Occorre dunque saper fare e saper far sapere quello che i fa ed è questo il motivo della serie di manifestazioni che i pastai di Gragnano hanno promosso e stanno realizzando attraverso Giuseppe Di Martino e Maurizio Cortese.
Ospitati poi da Gianfranco Nappi, responsabile dell’area del Gnam Village, e dei progetti speciali di Città della Scienza, che ha stretto una partnership per tre anni con la Pasta di Gragnano Igp è seguita una degustazione del prelibato prodotto gragnanese, che le sapienti mani degli chef Gabiriella Barbati del ristorante storico della Riviera di Chiaia “La Cantina di Triunfo” e del docente di cucina dell’IPSAR G: Rossini di Bagnoli Domenico Falco, hanno elaborato in vari gusti, mettendo in risalto i valori e la bontà della Dieta Mediterranea.
In pomeriggio è giunto Aurelio De Laurentis, Presidente del Calcio Napoli, che ha visitato Città della Scienza. Nel corso della vista con la sua vena scherzosa, De Laurentis, ha provato l’utilizzo di alcune macchine come quella che evidenzia i battiti del cuore esprimendo: “Questa dovremmo utilizzarla collegando tutti i napoletani quando faremo la festa dei 30 anni del Napoli”. E poi quella quando, al cospetto di una macchina che esprime le espressioni facciali e lo stato d’animo di un soggetto che le è di fronte, dove Giuseppe Di Martino che lo accompagnava si è espresso dicendo vediamo se il Presidente è sereno e De Laurentis ha soggiunto: “avendo il Napoli, non posso non essere sereno!”
Successivamente nella sala Newton, il Presidente della SSCN ha ricevuto, dalle mani del Presidente e del Direttore del Consorzio della Pasta di Gragnano IGP, Giuseppe Di Martino e Maurizio Cortese, la targa originale del pastificio del nonno, suo omonimo. E’ stata questa anche l’occasione che ha portato De Laurentis a proporre e realizzare una stretta di mano tra Giuseppe Di Martino e Massimo Menna al fine di una duratura pace tra i pastifici di Gragnano produttori della pasta Igp e quelli di Torre Annunziata, produttori della “Pasta extra lusso – Pastificio moderno”. De Laurentis, ricordando la pasta che produceva il nonno Aurelio e la cottura che dava agli ziti la nonna Giuseppina accompagnati dal succulento ragù, Ha condannato anche le scelte propositive di piatti elaborati da rinomati chef moderni che ci condizionano alla loro educazione clinico culinaria, dimenticando la cottura di uno spaghetto N°5 alla napoletana. Ha poi detto che occorre abbinare i vecchi sapori con la digeribilità, ed ha auspicato che non ci siano divisioni in Campania sulla pasta, come per altro, perché: “già ci vogliono male da Frosinone in su, quindi non abbiamo bisogno noi napoletani di essere divisi, e io dico cerchiamo di riconquistare la nostra identità culturale senza farci guerre fra di noi e cercando di spingere l’acceleratore sull’elaborazione dell’eccellenza”. Di seguito il presidente ha mostrato il suo libro dal titolo “Pane, amore e fantasia – Le origini della famiglia De Laurentis”. Sono intervenuti a questo momento della giornata, il questore di Napoli, poi Mario Iaccarino che attraverso il papà ha portato nel mondo più di tutti la pasta di Gragnano già nota nel 1820, vari giocatori della storia del Napoli, ed ancora altri calciatori della storia dello squadrone di serie A come Luis Vinicio con loro commenti. Grande suspense nel cuore degli amanti del Napoli ha lasciato l’astrologo Riccardo Sorrentino che da 40 anni abbina i bioritmi ai biotrend astrale e che ha dimostrato che quello che lui scrisse, un anno addietro, sul quotidiano ROMA dove collabora con una sua rubrica Gli Astri nel pallone, si è dimostrato tutto reale e facendo i pronostici in base ai segni zodiacali legati ai personaggi protagonisti della prossima tornata calcistica ha lasciato lodevoli visioni di rosee prospettive.
La giornata organizzata al fine di spingere tutti ad una maggiore espansione e un sempre maggiore riconoscimento dei nostri Speciali prodotti in Italia e nel mondo, si è chiusa con un concerto di Peppe Barra, personaggio di indiscussi valori cultuali ed artistici, tanto da aver ricevuto anche una laurea ad Honorem alla Federico II, che ha provocato scroscianti applausi del pubblico a termine d’ogni sua interpretazione, interpretata con la sua verve da figlio della Grande Concetta Grasso (in Barra). La grande artista procidana, che dopo alcuni successi in teatro aveva per un periodo di tempo vista diminuire la sua scalata al successo, ma poi ripescata per la sua bravura dal maestro Roberto De Simone, che sentendola canticchiare le chiese di entrare nella sua Compagnia di Canto Popolare, venne apprezzata fortemente da Eduardo De Filippo che chiese di includerla in un recital che si tenne al teatro San Ferdinando e di li, il grande boom del successo che accompagnò Concetta Barra, fino alla sua dipartita avvenuta inaspettatamente mentre era in tournè con lo spettacolo “Flic e Floc” . Peppe Barra, nel suo spettacolo ha presentato i suoi accompagnatori, i maestri: alla chitarra elettrica Paolo Silvestro, al violoncello Giorgio Mellone, al basso Sasà Pelosi, alle percussioni e tamburo Ivan Lacagnina e al pianoforte e fisarmonica Luca Urciuolo, lasciandoli soli in una interpretazione di un loro brano, per dare loro la possibilità di essere ancor più apprezzati dal pubblico che li ha a lungo applauditi.