Un successo di partecipazione. Risultati eccellenti e concreti, come le tante registrazioni per diventare donatore e le delibere dei Comuni per facilitare le pratiche. Tutto questo e molto altro nella ciclopedalata “Io dono, l’Irpinia per la vita”. La manifestazione si è svolta domenica 20 agosto con oltre 400 ciclisti, 70 chilometri tra le province di Avellino e Salerno. Sei paesi attraversati, entusiasmo tra le comunità per il Memorial “Peppino Del Giudice”.
“Un deciso passo in avanti rispetto agli altri anni, con lo sportello aperto per raccogliere le iscrizioni a diventare donatore di organi. Un bel riscontro, la soddisfazione è enorme e allora l’obiettivo di Io Dono è stato pienamente raggiunto con vari paesi che hanno preso a cuore la tematica”. Sono le parole di uno dei tanti trapiantati che hanno preso parte alla giornata, Gianni Pepe.
Ad ogni tappa un momento di ristoro e uno volto alla sensibilizzazione. La partenza in mattinata a Lioni. Qui, dopo la benedizione di don Tarcisio Gambalonga, è stato l’ideatore, il professore Giovanbattista Capasso, a dare il via alla giornata. Lo ha fatto insieme alla presidente del Consiglio regionale, Rosetta D’Amelio, al sindaco Yuri Gioino, a Rosaria Bruno, presidente dell’Osservatorio regionale contro la violenza sulle donne. Presente anche il prefetto di Bologna, l’irpino Matteo Piantedosi. Sembrava una gara professionistica, ma lungo il percorso si è rivelata quello che vuole essere: gara di solidarietà, momento di cultura, condivisione, incontro.
La prima tappa a Caposele con una splendida accoglienza in piazza Sanità, con banda musicale e matasse come sostanzioso ristoro. Sul palco le prime testimonianze di medici e pazienti impegnati nella promozione della donazione. Uno dei temi è stato l’acqua come vita, in un gemellaggio ideale tra Irpinia e Puglia. C’era quindi Cosimo Chiffi, del coordinamento dal basso per la Ciclovia dell’Acquedotto. “Speriamo che una volta realizzata l’opera, questa sia attraversata come è successo oggi”, ha detto. “Sono onorato di essere qui come medico e come pugliese”, il saluto di Loreto Gesualdo, presidente della Società italiana Nefrologia (SIN). “La SIN continuerà a sostenere iniziative come questa ed a promuovere una sempre maggiore attenzione verso i problemi dei pazienti”.
Con lui i tanti che affrontano la malattia da 30 anni e oggi lo hanno fatto orgogliosamente in bici. E il messaggio del dottor Giovanni Pasquariello, che ad Avellino è il responsabile dell’ambulatorio dei trapianti di rene. “L’Irpinia diventi eccellenza nella donazione”. Intervento condiviso dalle parole di Capasso: “Sono ottimista, prima ci si vergognava quasi di parlare di un problema. Cresce la consapevolezza e anche la voglia di donare, di essere solidali ”.
Ciclisti da tutta Italia. Dopo Caposele ecco Laviano, dopo un percorso in salita abbastanza impegnativo. Tra gli altri interventi c’è quello di chi, come Alfonso Ferraioli, ha raccontato in un libro la sua esperienza di trapiantato. Un’opera, “Il dono”, in cui viene anche riportata la tragedia di Nicholas Green, morto tragicamente in Italia. I suoi genitori commossero il Paese con la scelta di donare i suoi organi per altri bambini. A Santomenna, ha preso la parola Pasquale Persico, presidente di Lioni Bike, sottolineando il contributo fondamentale delle associazioni di volontariato coinvolte nella ciclopedalata, insieme alle varie Polizie municipali ed alle forze dell’ordine.
In bicicletta anche l’avvocato Giuseppe Vanacore, presidente Associazione nazionale Emodializzati (ANED). “Io dono è un evento di straordinaria importanza, che parla al Sud e a tutta l’Italia. Lo spirito di solidarietà è ciò che noi dobbiamo provare a diffondere quotidianamente tra le persone comuni. Noi stiamo assistendo ad una svolta, in particolare al Sud. I trapianti stanno crescendo, ovviamente c’è bisogno di una buona organizzazione ospedaliera e una diffusa rete di responsabilizzazione.
Dopo la tappa di Castelnuovo, la carovana ha raggiunto Teora dove sono toccanti le parole di Debora, madre di un bambino scomparso dopo una malattia rara neurodegenerativa. “Abbiamo fondato l’associazione Il sorriso di Daniel per le famiglie che vivono esperienze come la nostra. C’è bisogno di creare una rete, un messaggio d’amore per le famiglie che si chiudono nel dolore. Il sostegno è possibile”. La presidente Rosetta D’Amelio ha dichiarato: “Come Consiglio regionale abbiamo patrocinato questa iniziativa condividendo il significato sociale che la caratterizza. Non sarà certamente l’ultimo sforzo per sensibilizzare, il nostro impegno continua”. La giornata si è conclusa in serata a Lioni con il concerto di Luca Pugliese, con la collaborazione della Unpli Avellino.