Le misure del PSR rivolte all’insediamento dei giovani agricoltori sono un disastro su tutti i fronti. È il “j’accuse” che Coldiretti Campania ha sollevato in merito all’attuazione di una delle parti più delicate del Piano di Sviluppo Rurale. In un documento inviato al governatore Vincenzo De Luca, nella duplice veste di presidente di Giunta Regionale e di assessore all’Agricoltura, il presidente di Coldiretti Campania Gennarino Masiello e il direttore Salvatore Loffreda lanciano un forte appello ad un intervento politico deciso e radicale per rimuovere le incongruenze ormai cronicizzate e irrecuperabili.
“Dopo l’ultima riunione del Tavolo Verde e da un’analisi effettuata sul territorio nei nostri uffici e tra i nostri soci – scrivono Masiello e Loffreda – emerge un quadro che va ben oltre le pessimistiche previsioni che Le avevamo manifestato lo scorso 20 aprile. Non solo i timori si sono avverati, ma si è creata ulteriore incertezza. Vista la dichiarazione degli uffici regionali sulla revisione delle istanze, non è possibile mettere alcun punto fermo. Sono emerse persino difformità evidenti nella valutazione dei bandi da provincia a provincia, utilizzando di fatto un metodo non omogeneo sul territorio regionale.
A tal proposito avevamo evidenziato che per ottenere risultati diversi occorreva avere attori diversi. Avevamo avuto rassicurazioni sui tempi sia nei precedenti Tavoli Verdi, sia alla sua presenza, ma c’è voluto un anno per avere le graduatorie delle misure per l’insediamento dei giovani in agricoltura (cluster tipologia 4.1.2 con la tipologia 6.1.1) e scopriamo una situazione fuori controllo. In 15 mesi di lavoro gli uffici regionali hanno prodotto graduatorie di cui sappiamo che il 50% è costituito da domande non ammissibili e l’altro 50% da istanze che con ogni probabilità dovranno essere nuovamente vagliate. In altre parole siamo di fronte ad una confusione totale a cui, alle condizioni attuali, non si potrà di dare una risposta prima di un altro anno.
Vogliamo evidenziare, infine, che se gli uffici regionali avessero lavorato con la dovuta celerità e con la necessaria attenzione, oggi verosimilmente ci troveremmo nelle condizioni di coprire tutte le richieste. È un’ipotesi che suona come uno schiaffo in pieno viso alle centinaia di ragazzi e ragazze che vogliono scommettere il loro futuro nel lavoro in agricoltura.
Le preoccupazioni di Coldiretti sono gravi e definitive. È del tutto evidente che la situazione invariata della tecnostruttura regionale ha prodotto un fallimento nella parte più delicata del PSR, come Lei stesso ha evidenziato. La nostra agricoltura e lo stesso sistema economico della Campania non possono permettersi tutto questo”.