“I sindaci della Terra dei fuochi non devono essere lasciati soli a combattere le ecomafie, gli inquinatori senza scrupoli e i criminali che hanno speculato sulla vita di migliaia di cittadini per i loro loschi affari. I primi cittadini dei trentotto comuni colpiti da questo dramma possono ricoprire un ruolo di primo piano nel contrasto a questo fenomeno. Ma senza uomini, senza mezzi, senza risorse, è impresa a dir poco ardua. Servono misure speciali per colmare tutte queste carenze in modo da poter strutturare un’azione di prevenzione e controllo del territorio degna di questo nome. I continui roghi tossici, gli sversamenti abusivi che procedono senza sosta nell’area tra Napoli Nord e Caserta, dimostrano che nulla di concreto è stato fatto finora. E’ tempo di voltare pagina. Lo dobbiamo a tutti coloro che hanno perso la vita in questi anni, a tutti coloro che hanno combattuto per difendere la loro terra dagli avvelenatori, a tutte le mamme che hanno visto morire i loro figli, stroncati da leucemie e tumori e che meritano giustizia”. Queste le parole di Michela Rostan, vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera.
“Il Rapporto presentato dall’Istituto superiore di sanità sull’emergenza Terra dei fuochi, realizzato in seguito all’accordo con la procura di Napoli Nord stipulato nel 2016, – prosegue Rostan – ha finalmente reso giustizia ad anni di battaglie dei comitati civici. Avevano ragione loro, l’hanno sempre avuta. Si deve procedere con le opere di bonifica dei terreni e si deve potenziare l’azione di contrasto di questo fenomeno mediante l’utilizzo massiccio di forze dell’ordine e dei sistemi di video sorveglianza. Sul fronte sanitario è improrogabile lo sviluppo di un sistema di sorveglianza epidemiologica integrata con dati ambientali nell’intera Regione Campania e in particolare nelle province di Napoli e Caserta, come annunciato dal presidente dell’ISS, Silvio Brusaferro”.