Il problema dell’assegnazione delle case popolari , in Italia, sta diventando una vera e propria lotta, a base di titoli e punteggi ed un meccanismo farraginoso ,con il risultato che agli stranieri vengono assegnati la maggior parte degli alloggi, proprio perché hanno molti figli, il reddito ufficiale dichiarato, molto spesso è bassissimo ecc.. La regione Liguria, intelligentemente, ha legiferato in materia, mettendo un giustissimo paletto, per accedere alla graduatoria, in linea con la normativa nazionale sull’immigrazione, fissando, cioè, il periodo minimo di permanenza in Italia, di 10 anni . Il Governo ha impugnato le legge regionale in questione ed ora dovrà esprimersi la Corte Costituzionale. La parte contestata della Legge regionale, introdurrebbe, secondo il Governo, una forma di “discriminazione” nei confronti di chi ha conseguito lo status di “soggiornanti di lungo periodo”. Se ci sono dei danneggiati – ha dichiarato il segretario nazionale del Partito Pensionati, Carlo Fatuzzo – questi sono gli Italiani che, nell’assegnazione delle case popolari e non solo, vengono puntualmente scavalcati , con l’attuale sistema di punteggio, da stranieri , e sono comunque costretti , con altri concorrenti, ad attese lunghissime di anni. Gli italiani, per generazioni, hanno pagato tasse e balzelli di ogni specie e partecipato, nel bene e nel male, alle vicende belle e brutte dell’Italia. Discriminazione? E’ necessario stabilire chi sono i veri discriminati e rimediare . La Regione Liguria – ha concluso il leader del Partito Pensionati – ha cercato di introdurre una norma equa ,proprio per evitare penalizzazioni,per chicchessia.