In 15.000 firmano la petizione per condanne esemplari, vigilanza con droni, più aerei ed elicotteri e presidi agricoli. A sostegno della petizione un’interrogazione parlamentare dell’On. Serena Pellegrino, Vice Presidente Commissione Ambiente Camera dei Deputati
15.000 adesioni per la petizione lanciata su Change.org da Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde e già ministro dell’Ambiente, che chiede al Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al Presidente del Senato, Pietro Grasso e alla Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, di individuare, fermare e condannare gli incendiari perché le leggi ci sono, ma bisogna accelerare indagini e processi; di aumentare i mezzi antincendi (aerei, elicotteri etc.) e le azioni preventive (barriere frangifuoco, presidio territoriale) e di ottenere un’azione europea coordinata con dispiegamento veloce degli aerei antincendi di tutti i Paesi UE verso le aree in emergenza.
«Ho lanciato questa petizione – dichiara Alfonso Pecoraro Scanio – per chiedere al Governo impegni concreti come l’aumento delle forze dell’ordine, delle indagini e soprattutto più prevenzione. Bisogna investire in barriere frangifuoco, aumentare il numero di elicotteri e di aerei antincendio e soprattutto sfruttare una tecnologia come quella dei droni che possono realizzare sia video sia termovigilanza 24 ore su 24. In un’area come il Vesuvio, ad esempio, basta un solo drone per avere un controllo costante su tutto il territorio. Il Governo con la riforma Madia ha danneggiato la capacità di reazione. Bisogna rafforzare il sostegno agli agricoltori alle attività agro silvo pastorali perché dove sono presenti è difficile provocare un incendio».
A sostegno della petizione, un’interrogazione parlamentare dell’On. Serena Pellegrino, Vice Presidente Commissione Ambiente Camera dei Deputati, rivolta al ministro dell’Ambiente, al ministro delle Politiche agricole e al ministero degli Interni.
«Noi chiediamo solo di chiarire cosa è successo dal decreto Madia in poi – spiega l’On. Pellegrino – che ha prodotto lo scorporamento del Corpo Forestale dello Stato e dove sono finiti i mezzi che avevano a loro disposizione. Nell’interrogazione proponiamo anche l’utilizzo dei droni che sono un grande strumento di captazione e di informativa. Vogliamo capire soprattutto perché un incendio, come quello nel Parco Nazionale del Vesuvio, continua ad andare avanti dopo 12 giorni perché non era mai accaduto prima».
La mobilitazione non si ferma e martedì 25 luglio dalle 16:00 alle 17:00 alla sala stampa della Camera dei deputati si terrà una Conferenza Stampa sugli incendi boschivi.