«Sì è vero ho avuto un rapporto sessuale con una delle due ragazze, ma giuro che non l’ho violentata. Lei era d’accordo, non mi ero accorto che fosse ubriaca». Questa l’incredibile versione di uno dei due carabinieri accusati di aver stuprato due giovani studentesse americane a Firenze. In particolare, si tratta della confessione di quello più anziano, un quarantenne sposato con figli, mentre l’altro militare, quello più giovane, non si è ancora presentato in Procura per rendere dichiarazioni. La versione appare quanto meno forzato perché, stando a quanto ricostruito in questi giorni, le due ragazze erano così ubriache (una avrebbe anche fumato una canna) da non reggersi in piedi e non essere in grado di salire le scale per tornare nel proprio appartamento. Intanto i vertici politici e militari dell’Arma non vogliono perdere tempo. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, la strategia del ministro della Difesa Pinotti e del Generale Del Sette è chiara: cacciare subito le due mele marce.
La difesa dei carabinieri
Potrebbe essere quindi già delineata la linea difensiva dei militari, la cui presenza sia alla discoteca di Firenze sia davanti all’abitazione delle due giovani di 19 e 21 anni era stata confermata da alcuni testimoni e dalle videocamere di sorveglianza. Una difesa che l’avvocato Gabriele Zanobini, che assiste la più giovane delle due studentesse, ancor prima di sapere la notizia, aveva ‘smontato’, ricordando che secondo l’art. 609 bis del codice penale, “l’accusa di violenza sessuale non si consuma solo con la violenza fisica o con la minaccia, ma anche abusando delle condizioni di inferiorità psichica o fisica al momento del fatto. Esattamente come sarebbe successo alle due giovani e, secondo il codice, in questi casi il non consenso è implicito”. In più, ai due militari, sempre secondo il legale che aspetta le prossime mosse della procura, potrebbe essere contestata l’aggravante prevista dall’articolo 61, quando “il fatto è commesso con abuso del potere o con violazione dei doveri inerenti una pubblica funzione”.
Le reazioni dei vertici dell’Arma
A prescindere da come andrà a finire l’inchiesta, secondo il Corriere i vertici hanno già deciso di adottare la massima severità con i due militari:
Ecco perché il comandante generale Tullio Del Sette ha già concordato la linea con la ministra della Difesa Roberta Pinotti: dopo la sospensione decisa ieri, sembra scontato che entrambi i militari indagati per aver stuprato due studentesse statunitensi a Firenze, saranno congedati. Cacciati perché «non si può consentire che chi indossa la divisa approfitti di una ragazza». Il caso sarà chiuso in questo modo anche se l’indagine dimostrasse che non c’è stata violenza. Il colonnello Roberto Riccardi, responsabile della comunicazione del comando generale lo dice in maniera esplicita: «Non faremo sconti, non esiste un rapporto consenziente in una simile situazione. I due militari erano in turno e dunque non avrebbero dovuto fare nulla di quanto invece è accaduto. Soltanto in casi eccezionali un cittadino può salire sulla macchina di servizio e sempre per essere soccorso. Appare evidente che le intenzioni fossero altre e per questo pagheranno».