Un “sistema” di indebita riscossione di denaro che ha causato un danno erariale alle casse dell’ente. Almeno 50mila euro di ammanchi, secondo le stime della Procura. Una vera e propria truffa non solo sui morti, ma anche sul dolore dei parenti. E’ quella che dal 2010 ad oggi avevano messo su quattro dipendenti del Comune di Nola. Gente senza scrupoli che, dopo 7 mesi di indagini, è stata finalmente scoperta dalla magistratura. L’inchiesta è partita nel giugno del 2015, quando il commissariato di Nola avviò un’attività investigativa in riferimento a condotte di concussione e corruzione ad opera di alcuni dipendenti del Comune di Nola, addetti al servizio cimiteriale. Dai controlli è emersa la truffa messa in piedi dai quattro dipendenti che tenevano per sé i versamenti in occasione di interri ed esumazione di salme. Un’attività che costituisce, tra l’altro, danno erariale per il Comune di Nola. Si stima, infatti, che il danno provocato all’ente comunale, nel corso del solo anno 2015, per il mancato incasso (in realtà, operato direttamente dal personale addetto al cimitero) delle tasse di inumazione ed esumazione, ammonti a circa euro 50.000 nel limitato periodo esaminato, ma evidentemente la somma degli importi relativi agli anni precedenti, nel corso dei quali era già attivo il meccanismo criminoso, è di gran lunga superiore. Ecco i nomi degli indagati, che per ora si beccano un bell’obbligo di dimora: Emiddio Sicondolfi (custode del cimitero), Innocenzo Velotti (dipendente comunale addetto al cimitero), Vincenzo Parisi (dipendente comunale addetto al cimitero), Onofrio Aruta (dipendente amministrativo del Comune di Nola).