Doni per i bambini della terra dei fuochi e carbone per gli amministratori che non fanno il proprio dovere. “Aspettando l’Epifania, aspettando la legalità” accende i riflettori sul disastro ambientale e sulla mancata tutela dei diritti dei più piccoli nel territorio mariglianese-nolano. La pioggia battente, che ha costretto a rimandare o annullare numerose manifestazioni in tutto l’hinterland, non ha scoraggiato il Laboratorio Artistico Culturale “don Carlo Carafa”, ideatore e organizzatore del prestigioso Premio Gallo d’Oro contro le mafie. Migliaia di persone hanno partecipato all’originale evento giunto alla sesta edizione e che quest’anno, dopo lo strepitoso successo ottenuto a Mariglianella, ha cambiato piazza diventando itinerante. Flash mob nella sede dell’associazione di via Vincenzo Caliendo, ospitata in un palazzetto ottocentesco, simbolo di un’identità rurale che rappresenta la vera essenza dell’antica Campania Felix. Durissimo l’intervento del vicepresidente della camera dei deputati, Luigi Di Maio: “Il decreto Terra dei fuochi è un decreto beffa. Roma vuole glissare sul genocidio ambientale. I politici fanno passerella da sempre su queste questioni lasciandoci avvolti nel problema senza trovare mai una soluzione o un deterrente. Le telecamere sono un bluff, i dati dei monitoraggi secretati o inesistenti. Basta con questo sistema, riprendiamoci la nostra terra”. Ci va giù duro anche il leader degli Ecorottamatori Verdi, Francesco Emilio Borrelli: ”Questo è un territorio pieno di contraddizioni e di paradossi. Abbiamo un governo che non garantisce la tracciabilità alimentare dei prodotti, soprintendenze che tutelano le squallide vele di Scampia e che chiudono gli occhi sugli abbattimenti di palazzi storici consentendo di parcheggiare a palazzo reale. Le istituzioni non fanno il proprio dovere, c’è troppa collusione in giro”. Don Aniello Manganiello, fondatore dell’associazione “Ultimi per la legalità”, cacciato dal quartiere Scampia ufficialmente per motivi di avvicendamento , invece, ha invitato i sacerdoti ad aprire le chiese e a superare invidie e individualismi. “Dormo a casa di mia sorella, sono senza chiesa. Ho fatto della parola la mia ragione di vita a sostegno di questo territorio. Ormai si parla solo di terra dei fuochi. Il triangolo della morte Acerra, Marigliano, Nola sembra essere stato dimenticato eppure in numerosi terreni non ci cresce neanche un filo d’erba. A Roccarainola, una cava colma di rifiuti ha inquinato la falda freatica. Nessuno sviluppo per questo territorio. Il Vulcano Buono, per esempio, non ha rappresentato il volano economico, ha solo sottratto terreno. Si faccia chiarezza sui rifiuti interrati”. Chiude alla grande il dibattito il docente universitario del suor Orsola Benincasa, Pierfrancesco Rescio: ” Dobbiamo partire da questa domanda: Cosa si vuole fare di questo territorio? Possibile che ci siano agriturismi in aree inquinate e quotidianamente assediate dagli sversamenti di rifiuti tossici? Un’altra dannazione è il cemento. Dobbiamo allontanare le solite bande del calcestruzzo dagli enti locali. Questo è l’unico territorio dove le case sono il doppio degli abitanti”. Un incontro bipartisan, dunque, quello di Aspettando l’Epifania, dove è prevalso l’amore per il territorio. Presenti associazioni culturali, dei beni comuni e del paesaggio, attivisti dei movimenti di Marigliano, Brusciano, sant’Anastasia, Federcasalinghe Donneuropee di Mariglianella, Oxigeno, Marilianum e Comitato Proborgo. Intanto a regalare emozioni e sorrisi ai bambini della terra dei fuochi, che sono i primi a pagare lo scotto dell’inquinamento ambientale, ci ha pensato mago Tony e l’associazione “L’Abbraccio” di Ciro Attanasio, che ha distribuito giocattoli, su interessamento del responsabile del Gre, Michelangelo Esposito Mocerino. A fare da cornice all’evento il percorso artistico di Salvatore Nardulli, Anna Monda, Marco Fratiello e Prizio. Lanciata anche la campagna di sensibilizzazione dell’Inail contro gli infortuno domestici. Soddisfatto l’ideatrice del’evento, l’insegnante Anna Monda: ”Le tematiche della legalità spesso vengono messe alla porta. Chi non è omologato è automaticamente fuori. Chi non condivide questa impostazione viene visto come un soggetto pericoloso, condannandolo al silenzio o alla denigrazione. A loro va il carbone. Noi non ci pieghiamo a questi vecchi modi di fare. Reagiremo in modo sempre più forte e deciso con la forza dell’impegno e della parola”.