È lo scenario politico che si profila per domenica 8 giugno, giornata in cui gli elettori di Nola dovranno scegliere chi sarà il loro sindaco. A contendersi la Fascia Tricolore, Geremia Biancardi (sindaco uscente) e Domenico Vitale. Entrambi avvocati amministrativisti e nell’ambito del centrodestra. Biancardi si è fermato a 9.600 voti, mentre Vitale ne ha ottenuto più di 5000. Apparentamenti ufficiali, come nelle previsioni, per Vitale: sia Più Nola di Arturo Cutolo che Nola che cambia con Maria Franca Tripaldi hanno stretto un patto elettorale per strappare il Palazzo di Città a Forza Italia e a Paolo Russo. Vitale è sostenuto dai Moderati (Udc-Ncd-Fratelli d’Italia-C.Dem. e Civiche. Ovviamente per il candidato che sarà più votato l’8 giugno scatterà il premio di maggioranza per la coalizione in appoggio. In questo caso si profilano bocciature e promozioni. New entry in Consiglio se vince Vitale, mentre si potrebbe profilarsi addirittura un quarto mandato per candidati in appoggio a Biancardi. Anche i voti di Franco Ambrosio potrebbero andare a Vitale, mentre c’è l’incognita Vallone, candidato sindaco del M5S arrivato 5°. Intanto fervono i preparativi della Festa dei Gigli: la prima sotto il sigillo Unesco. E il condizionamento politico sicuramente non si può escludere. In gioco vi sono gli equilibri interni alla Fondazione i cui membri sono nominati (quasi tutti) dagli amministratori in carica. E i legami tra paranze e politico non è da mono.
Nicola Valeri