Tre appuntamenti per ricordare il genio del Poeta ed il suo alto contributo alla straordinaria unicità della lingua italiana. La città di Nola si prepara a celebrare Dante Alighieri a 700 anni dalla morte.
L’iniziativa, promossa dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gaetano Minieri con l’assessore alla cultura Ferdinando Giampietro ed organizzata in collaborazione con l’Archeoclub di Nola presieduto da Flora Nappi Ambrosio, prevede un ciclo di conferenze con i docenti dell’Università Federico II di Napoli.
Il progetto culturale, infatti, è stato patrocinato, ed elaborato, dal Dipartimento degli Studi Umanistici dell’Ateneo Federiciano diretto dal professore Andrea Mazzucchi, ordinario di Filologia della Letteratura italiana e presidente della Scuola di Scienze Umane e Sociali dell’Università Federico II di Napoli che, venerdì 8 ottobre, presiederà il primo dei tre appuntamenti dal titolo “Le parole dell’inferno”.
Seguiranno gli incontri del 25 novembre con il professore Federico Ruggiero della Scuola Meridionale e del 15 dicembre con il professore Vittorio Celotto dell’Ateneo Federiciano.
Tutti gli incontri si terranno alle 17 nella chiesa di San Biagio.
“Un programma denso e qualificato per raccontare il Sommo Poeta, ancora oggi patrimonio di valori importante per la nostra contemporaneità – spiega l’assessore alla cultura Ferdinando Giampietro – Ringrazio il Dipartimento degli Studi Umanistici dell’Università Federico II di Napoli per la grande opportunità che ci dà di approfondire alcuni degli aspetti più significativi della Divina Commedia ed in particolare ringrazio il suo direttore, il professore Andrea Mazzucchi che, insieme a questo Assessorato e all’archeoclub di Nola ha lavorato in modo sinergico alla stesura del programma. Sono certo che tale collaborazione, per la qualità degli interventi proposti, contribuirà alla ricchezza culturale della nostra città”.
“Un’eredità culturale importante, proiezione naturale della nostra contemporaneità – aggiunge il sindaco Gaetano Minieri – momenti come questi vanno non solo incoraggiati ma continuamente stimolati perché favoriscono opportunità di crescita e vivacità culturale e la presenza dell’Ateneo Federiciano, attraverso i suoi massimi esperti del pensiero dantesco, qualifica ulteriormente il programma redatto”.