Il 30 Luglio scorso SEL area nolana, dopo ripetute richieste formali inoltrate agli enti responsabili del controllo del territorio insieme alle associazioni ambientaliste dell’area nolana, fa richiesta di accesso agli atti presso l’ARPAC, l’ASL e il Comune di Nola a tutela del diritto alla salute dei cittadini. La vicenda ormai nota dell’incendio della cereria Nappi al confine tra i comuni di Saviano e Nola mette in evidenza l’insufficienza delle strutture di intervento del territorio, a partire proprio dall’ente preposto al monitoraggio costante dei fenomeni di inquinamento e dei fattori di rischio per l’ambiente, l’ARPAC: il paradosso sta nel fatto che proprio nell’area nolana, a Tufino, è presente un’unità territoriale dell’Agenzia Regionale la quale però non riesce ad intervenire per mancanza di strumenti e di personale. L’intervento infatti è stato effettuato dall’ARPAC di Avellino che con lettera prot. 0040050/2013, in risposta alle richieste inoltrate dalle associazioni ambientaliste dell’area, ha specificato di aver effettuato alcuni rilievi nel giorno 15 luglio, ma parziali e riferiti al solo inquinamento atmosferico e di non essere in possesso degli ulteriori dati rilevati dall’ARPAC Sezione di Napoli, rimettendo poi la competenza sul campionamento di frutta e verdura all’Azienda Sanitaria Locale. “A 3 settimane dall’incendio nessuna comunicazione ufficiale sul possibile danno ambientale è stata fatta, e la lentezza ci preoccupa un po’ oltre a farci venire qualche sospetto” afferma Onofrio Petillo responsabile ambiente del circolo di SEL area nolana, e continua: “per questo motivo facciamo la richiesta di accesso agli atti al Direttore Generale dell’ARPAC, al Direttore dell’ASL Napoli 3 SUD, nonché al Sindaco di Nola Biancardi che dopo 12 giorni dal disastro ha fatto affiggere un manifesto nel quale prescrive ai cittadini di lavare bene la frutta e gli ortaggi. Vogliamo capire quale documento sta alla base di questa decisione, vogliamo capire quale è il reale stato dell’ambiente e della salute della popolazione residente”. Nicola Di Mauro, il segretario del circolo di via Fonseca, tiene alta l’attenzione sugli sviluppi della vertenza: “Non è possibile far passare altro tempo, non è possibile lasciare la popolazione all’oscuro dei danni provocati all’ambiente e alla salute; oltre a questa richiesta di accesso agli atti nei prossimi giorni concorderemo con i deputati di riferimento un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente sulla condizione di questo pezzo di terra martoriata, chiederemo se e quali informazioni sono state comunicate al Ministero come previsto dalla legge, e se e quali interventi sono stati previsti dal Ministero stesso. Dopo il silenzio di queste settimane degli Enti locali siamo costretti ad alzare il tiro”.