Pomigliano, Ospedale di Comunità: Botta e risposta tra Ciarambino e Amministrazione Comunale

Pomigliano, Ospedale di Comunità: Botta e risposta tra Ciarambino e Amministrazione Comunale

Il progetto dell’ospedale di comunità a Pomigliano d’Arco continua a suscitare polemiche e a dividere la politica locale. Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio Regionale della Campania, ha accusato l’amministrazione comunale di non aver fatto progressi significativi nella realizzazione dell’atteso ospedale, e ha sottolineato come siano stati persi “un anno e mezzo” senza risultati concreti. L’affondo di Ciarambino è arrivato dopo una sua interrogazione al presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca, sulla situazione del progetto.

L’accusa di Ciarambino: «Un anno e mezzo perso»

Secondo Ciarambino, che è anche componente del Gruppo Misto, l’amministrazione di Pomigliano non avrebbe saputo risolvere i problemi legati alla realizzazione dell’ospedale di comunità, un progetto fondamentale per la cittadina che attende da decenni un servizio sanitario adeguato. L’ospedale dovrebbe prevedere almeno 20 posti letto, ambulatori specialistici e tecnologie diagnostiche moderne, ma finora i lavori sono stati rallentati. «Come mai i lavori non avanzano?» ha chiesto Ciarambino, criticando duramente l’amministrazione per la gestione dei tempi e per l’incertezza sul futuro del progetto.

La vicepresidente ha anche evidenziato che, nonostante siano trascorsi 18 mesi dall’insediamento dell’attuale giunta comunale, il sito per la costruzione dell’ospedale non è stato ancora acquisito. Questo ritardo, per Ciarambino, rappresenta una mancanza di responsabilità politica e amministrativa che non può essere giustificata.

La replica dell’amministrazione comunale: «Nessun ritardo»

L’amministrazione comunale ha risposto con una nota risentita, negando qualsiasi ritardo nella realizzazione del progetto. Secondo il Comune, i lavori non sono bloccati, ma hanno subito un rallentamento dovuto a un errore della precedente amministrazione comunale, in particolare per un impianto fotovoltaico presente nell’area destinata alla costruzione dell’ospedale. La rimozione di questo impianto avrebbe comportato un onere economico tra i 200mila e i 300mila euro, una cifra che ha ritardato l’inizio delle opere.

L’amministrazione ha poi precisato che il progetto è tuttora in fase di sviluppo e che non ci sarebbero ostacoli insormontabili. Tuttavia, la risposta non è riuscita a convincere completamente Ciarambino, che ha ribadito come la lentezza burocratica stia compromettendo un’opera fondamentale per la comunità.

Il “balletto” delle aree e le promesse disattese

L’argomento delle aree destinate alla costruzione dell’ospedale ha alimentato la polemica tra le parti. Ciarambino ha sottolineato come la questione della disponibilità del terreno sia stata trattata con troppa leggerezza, facendo notare che non solo il sito non è ancora stato acquisito, ma che la situazione è stata ulteriormente complicata dalla gestione della precedente amministrazione.

Il confronto tra la politica locale e quella regionale, ormai divenuto un vero e proprio “balletto” di responsabilità, continua a tenere alta l’attenzione. Mentre l’amministrazione comunale prova a difendere il suo operato, Ciarambino non esita a criticare la lentezza dei processi e a chiedere maggiore responsabilità e velocità nella realizzazione di un ospedale che è ormai una necessità per i cittadini di Pomigliano d’Arco.

Il futuro del progetto

Nonostante le divergenze politiche, entrambi gli schieramenti sembrano d’accordo sulla necessità di completare l’opera. Ma con il passare dei mesi, le parole lasciano sempre più spazio ai dubbi sulla realizzazione concreta del progetto. Mentre i cittadini attendono con ansia l’inizio dei lavori, la politica locale continua a dividersi sulle responsabilità e sulle tempistiche.

Ciarambino ha concluso il suo intervento ribadendo che, se in futuro l’ospedale non dovesse vedere la luce, qualcuno dovrà assumersi la responsabilità del fallimento. L’attesa continua, ma il tempo per l’amministrazione sembra essere sempre più ridotto.