«Siamo stati costretti a inventarci un contenitore, dopo anni di formazione socio-politica e di impegno associativo passati a chiederci: “Dove impegnarci?”. “Per” vuol dire che noi siamo per qualcosa, non contro qualcuno. Siamo quelli del dialogo, quelli abituati al servizio. Portiamo in politica questo bagaglio di esperienze, convinti che attraverso di essa si possano cambiare le cose. Le Regionali costituiranno il nostro primo banco di prova in vista di un radicamento sul territorio dei vari Comuni campani». Sono le parole di Giuseppe Irace, coordinatore di “PER – le Persone e la Comunità”, intervenuto a Nola a un incontro elettorale.
Nell’occasione, PER presentava quattro dei propri candidati alle Regionali del 20-21 settembre: Tommaso Iasevoli, Andrea Foglia, Francesca Masucci e Nello Di Lallo, tutti accomunati dall’impegno nell’Azione Cattolica della diocesi di Nola.
«Non ci fermeremo a questa tornata elettorale — ha detto Iasevoli —. Nei nostri Comuni ci sono tante persone competenti che vogliamo coinvolgere nel nostro progetto. Persone che se ne stanno in disparte, poiché non hanno trovato ancora una casa comune. Avere una rete regionale è importante per costruire il futuro sui territori. In tal senso, la sfida delle Regionali del 20-21 settembre rappresenta uno step fondamentale per il nostro progetto politico».
«Tanti giovani associano la parola “politica” all’aggettivo “sporca” — ha affermato nel corso del suo intervento Foglia —. Spero vivamente che riusciremo a far cambiare idea a questi ragazzi. Stiamo cercando di dare un piccolo esempio attraverso il rispetto della legge e delle scadenze, per esempio non partecipando alla gara del manifesto selvaggio».
Masucci si è soffermata sulle problematiche delle aree interne della Campania: «Vedo tanti giovani costretti ad andare via dalla loro terra. Sono menti, braccia, competenze che potrebbero contribuire allo sviluppo del proprio territorio. Bisogna cercare di attivare percorsi virtuosi nelle aree interne della regione, puntando su un’agricoltura di qualità e sul turismo. La bellezza di queste terre e la loro vocazione agricola vanno valorizzate appieno».
«Anch’io sento spesso dire che la politica è sporca — ha detto Di Lallo —. Vorrà dire che noi faremo da “sgrassatore” della politica locale. Se è sporca, bisogna allora darle un volto nuovo».