Avellino – “Il centrosinistra che guida la città di Avellino prenda atto del proprio fallimento e restituisca la parola ai cittadini. Il bilancio rappresenta l’atto politico più importante di un’Amministrazione comunale, pertanto se non riesce ad essere approvato equivale alla presa d’atto che non esiste più una maggioranza”. Cosi il dirigente provinciale di Forza Italia, Fausto Sacco.
“Il sindaco Foti abbia il coraggio di guardare in faccia la realtà: rassegni le dimissioni. Un governo municipale serio non può continuare a governare con l’aiuto costante dell’opposizione. Il documento contabile dell’Ente – spiega l’esponente di Forza Italia – è una cosa seria e va affrontato nell’Aula consiliare con responsabilità e chiarezza, evitando le ingerenze di eminenze oscure del Pd che non garantiscono affidabilità nella vita amministrativa della città”.
“Avellino è allo sbando ed il fallimento del centrosinistra è sotto gli occhi di tutti. Le varie denunce sull’attività amministrativa, fatte di recente anche da assessori, sono il segno evidente del malessere che regna nel Palazzo di governo e nell’intera città. Gli abusi di ogni genere non consentono ai cittadini di sentirsi garantiti da chi governa, e questo inevitabilmente cede il passo a sacche di delinquenza. Gli aumenti delle tasse comunali e i lavori pubblici bloccati, inoltre, stanno provocando disagi e danni al commercio. Il blocco dei servizi dell’Ambito sociale A04 hanno penalizzato i cittadini più deboli, in particolare delle periferie della città. La bonifica dell’are dell’Isochimica resta un miraggio, come incompiuti sono il tunnel di Piazza Libertà e l’ingresso della città Ospedaliera”.
“In questo momento di grande crisi economica e sociale, Avellino non può restare abbandonata a se stessa. Se il sindaco Foti ha veramente a cuore la città e gli avellinesi deve liberare se stesso e l’Ente che rappresenta da taluni manovratori del Pd che hanno gestito, ininterrottamente, il capoluogo negli ultimi venti anni. Restituire la parola ai cittadini è l’unico modo sano per liberare la città da certe incrostazioni politiche che hanno reso Avellino invivibile”, conclude Sacco
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