“Il governo s’impegni affinchè sia garantito l’adeguamento degli impianti di depurazione e trattamento delle acque reflue al fine di preservare gli ecosistemi ed i litorali settentrionali della Campania, ed in particolar modo quello flegreo e quello domitio. Un problema che, alla luce della dimensione e della complessità dell’impiantistica, non può e non deve ricadere esclusivamente sugli enti locali”. E’ quanto si legge in un’interpellanza al governo presentata dal Presidente della Commissione Ecomafie Alessandro Bratti e dalla componente della medesima Commissione, Michela Rostan.
“Enti locali – prosegue l’atto parlamentare – che difficilmente potranno provvedere in proprio ed in tempi ragionevolmente brevi ad adeguare i collettori ed i depuratori ripristinandone un pieno e regolare funzionamento. In Campania – si fa notare nell’interpellanza – nell’area oggetto di interesse insistono circa 80 Comuni per i quali sono operativi i 5 depuratori di Marcianise, Villa Literno, Orta di Atella, Cuma e Acerra. Tali impianti raccolgono le acque reflue provenienti dai Comuni del casertano, del napoletano, ma anche di altre zone della regione. Insistono su quest’impiantistica anche tutti gli agglomerati urbani dell’area flegrea e del litorale domitio, zone ad altissima vocazione turistico-balneare che, nei decenni addietro, sono state di fatto deturpate ed abbandonate nel più totale degrado e sottosviluppo”.
“Proprio in merito all’area flegrea ed al litorale domitio – hanno sottolineato Bratti e Rostan – la causa dell’inquinamento è da riscontrarsi non solo nel noto fenomeno delle discariche abusive, ma anche nel cattivo funzionamento del complesso sistema fognario dei Regi Lagni ed in parte minoritaria del Volturno, che hanno provocato, negli anni, contaminazioni di carattere straordinario ed un inquinamento in mare, nei campi e nel sottosuolo di acque reflue e fanghi di entità incalcolabile”.
Nell’interpellanza al governo si legge ancora che “moltissimi sono ancora i Comuni che si trovano in condizioni precarie quanto al trattamento delle acque reflue; basti pensare, a titolo esemplificativo, che Torre del Greco, con oltre 100 mila abitanti, sversa direttamente in mare le proprie acque reflue. E’ dunque assolutamente necessario che i processi di gestione, adeguamento e rifunzionalizzazione degli impianti, oltre che il collettamento dei Comuni non ancora connessi alla rete fognaria, vengano ultimati in tempi ragionevolmente brevi per preservare gli ecosistemi e la salute pubblica”.