Udc al bivio dopo la scelta di Casini di approdare sulle sponde del centrodestra. Lo scudocrociato Campano si è riunito in assemblea a Napoli, alla presenza del segretario nazionale Cesa, per fare il punto in vista del congresso nazionale. Nutrita la pattuglia di dirigenti e amministratori irpini guidata da Ciriaco e Giuseppe De Mita. Tra le due anime del partito la frattura è emersa chiarimento. Il segretario nazionale si è detto d’accordo con la proposta di Casini si allearsi con le altre forze del partito popolare europeo ed in particolare di stabilire un rapporto più stretto con il nuovo centrodestra di Alfano e con Forza Italia. Ma da Ciriaco De Mita è arrivato l’altolà. L’ex presidente del Consiglio non ha usato mezze misure. Silvio Berlusconi è un populista antieuropeista come Grillo e noi non possiamo allearci con una forza del genere. Poi lancia una stoccata a Casini: ‘’Non ci si può svegliare la mattina e prendere decisioni per tutti, non si governa così un partito’’. A delineare i contorni della proposta politica ci pensa Giuseppe De Mita. ‘’Dobbiamo dare vita ad un polo dei popolari, ricostruire la nostra area accettando la sfida dell’innovazione, recuperare le ragioni programmatiche, organizzare un contenitore che sappia mettere d parte personalismo e populismo’’. Dunque, né con Berlusconi, né con Renzi, almeno per il momento. Prima il patto tra i popolari, partendo comunque da un rapporto con la maggioranza che al momento governa, poi si vedrà. Più netta invece la posizione di Gargani, che chiude la porta ad ogni dialogo con il Pd e insiste sulla necessità di riunire i popolari, anche quelli che presto, prevede, lasceranno il partito democratico.