La maggioranza dei 16 Comuni del nuovo Ambito Territoriale Sociale A04 ha espresso parere tecnico e finanziario favorevole alla Convenzione proposta dal commissario Masucci. Di seguito, il parere politico del Vice Sindaco del comune di Capriglia Antonio Spagnuolo.
“La Convenzione ex art. 30 TUEL targata Masucci è riuscita, in tempi record, a fare la sintesi delle richieste della maggioranza dei Sindaci del nuovo Ambito A04 fatte al Commissario ad acta. Richieste che, invece, sono state inascoltate quando a coordinare i lavori è stato il comune di Avellino. Per chiarezza mi soffermerei sui contenuti della stessa che ha decisamente migliorano lo schema proposto in precedenza dal comune di Avellino. Innanzitutto la Convenzione ora ha una durata maggiore coincidente con il periodo di programmazione dei fondi europei 2014/2020 – ciò per il fatto che gli Ambiti Territoriali Sociali sono connotati quali Organismi Intermedi in coerenza con quanto previsto dal vigente Piano Sociale Regionale (PSR). Non avrebbe avuto senso infatti una durata coincidente con il PSR 2013/2015 atteso che siamo già nel 2014 ed una programmazione seria non può avere una durata annuale. La Convenzione, poi, nel rispetto di ogni Comune d’Ambito, ha previsto il meccanismo di “una testa un posto” in seno al Coordinamento Istituzionale : organismo politico decisorio dell’Ambito. Ed anche l’ASL, atteso che cofinanziarà i servizi sul territorio, in natura e/o in denaro, ha uno dei 17 voti previsti. L’ASL, tra l’altro, ha diritto di voto in tantissimi altri Ambiti della Regione Campania e siede tra i banchi del Consiglio di Amministrazione nei Consorzi dei Servizi Sociali di Lioni e di Atripalda, senza che nessuno abbia mai gridato allo scandalo. L’ASL, nella realizzazione del Piano Sociale di Zona, ha un ruolo importante e solo rendendola parte in causa della programmazione può garantire una vera e propria integrazione tra il settore sociale e quello sanitario.
La Convenzione, ancora, ha previsto dei meccanismi che garantiscono i livelli occupazionali. Finalmente, per la prima volta chi ha lavorato per oltre un decennio sul territorio dei Comuni dell’Ambito può sentirsi più garantito. Chi oggi alza polveroni contro la Convenzione aveva immaginato di mandare a casa i lavoratori del Consorzio A4 o, al massimo, di riservare loro una speranza nell’ambito di qualche “cooperativa amica”. I lavoratori sono sempre tutelati quando si trasforma un ente oppure quando si ha una novazione soggettiva della stazione appaltante e/o quando si passa da una contratto di appalto ad un altro. Mi chiedo perché per i lavoratori del Consorzio A4 non può essere prevista una tutela? Una tutela può essere prevista solo per i lavoratori degli altri Piano Sociali di Zona a guida PD che sono stati stabilizzati ? Bene ha fatto, quindi, il Comissario Masucci quando ha previsto un qualche meccanismo per salvaguardare le competenze professionali maturate negli anni sul territorio dei Comuni dell’Ambito A04.
Altro punto è la figura del Coordinatore che secondo la Convezione deve avere una esperienza quinquennale in materia. Ritengo che Masucci abbia fatto molto bene a prevedere tale requisito. Non possiamo avere alla guida dell’Ambito, che ha circa 100.000 abitanti, figure mediocri. L’Italia è in crisi anche per questi motivi. Spesso ai posti di comando vengono posizionati “servi sciocchi e inesperti” che devono solo ubbidire al caporale di turno. Con la selezione pubblica, invece, potranno partecipare tutti coloro che avranno i requisiti richiesti ed in Italia ci sono centinaia di professionisti esperti. Sono convinto che vincerà il migliore. Chi oggi, invece, si scaglia contro la selezione pubblica è perché aveva già in mente di guidare il processo in altro modo. Probabilmente, i giochi erano già fatti e Musucci “ha rotto le uova nel paniere”.
Infine, in coerenza con quanto previsto dal PSR, la Convenzione stabilisce il limite complessivo del 10% del Fondo Unico di Ambito (FUA) per l’impiego di figure esterne presso l’Ufficio di Piano. Il PSR prevede la possibilità di valorizzazione il costo del personale interno, distaccato dai Comuni dell’Ambito presso l’Ufficio di Piano, nel limite massimo del 60% del costo tabellare contrattuale per ogni unità di personale formalmente messa a disposizione dell’Ufficio di Piano, in base alle ore di effettivo impiego. Tale valorizzazione, recita il PSR, potrà concorrere alla compartecipazione dei Comuni dell’Ambito al FUA. Vale a dire che un Comune dell’Ambito invece di cofinanziare il FUA con i famosi 7,00€/abitante annui potrebbe mettere a disposizione dell’Ufficio di Piano una o più risorse umane – casomai quelle meno impegnate e meno utili – in modo da non cofinanziare in natura e non in denaro. Ma se ci troviamo di fronte a persone prive di competenze sarebbe questa la scelta giusta? Se poi l’Ufficio di Piano non funziona !? Ed Avellino ne sa qualcosa… Per tali motivi, in Irpinia gli Ambiti di Lioni, Ariano Irpino e Atripalda, hanno preferito Coordinatori e componenti dell’Ufficio di Piano esterni e non dipendenti comunali. Perché ad Avellino invece si grida allo scandalo ? In verità per far funzionare una macchina amministrativa di 100.000 abitanti è necessario avere alla guida una professionalità competente e con esperienza in materia e non un dipendente comunale inesperto altrimenti per risparmiare qualche spicciolo si rischia di mettere in ginocchio un intero sistema.
Intanto, la Convenzione Masucci è contestata solo dai soliti noti. Coloro che nell’ultimo anno hanno tentato, in tutti i modi, di finalizzare la gestione del Piano Sociale di Zona non nell’interesse dei cittadini ma nell’interesse di bottega. Leggendo la stampa locale, appare piuttosto evidente che sono i soliti personaggi a strumentalizzare le politiche sociali. Personaggi che per anni hanno dormito sonni tranquilli e non si sono mai interessati del Piano Sociale di Zona del comune di Avellino, fermo purtroppo all’anno zero. Dov’era certa gente quando bisognava far funzionare i servizi sociali della città capoluogo? Hanno mai dato un contributo? Sanno di cosa stanno parlando? Ostentano sicurezza e, a tutti i costi, fanno finta d’interessarsi della questione solo perché temono di perdere qualcosa e di essere penalizzati da una gestione condivisa e non accentrata nelle mani del solo comune capofila. La scelta di non fare niente e di garantire lo status quo è alla base di ogni meccanismo di potere che teme il rinnovamento. Ecco perché il Piano Sociale di Zona della città di Avellino non ha mai funzionato. La “mala politica” ne ha sempre condizionato la realizzazione. Il tempo di “dormire” però è finito. E’ necessario svegliarsi e rimboccarsi le maniche per iniziare a dare risposte concrete ai cittadini. Risposte che il Consorzio A4 è sempre riuscito a garantire nonostante le ristrettezze economiche. Coloro che strumentalizzano i servizi sociali sono pregati di farsi da parte perché hanno già fatto troppi danni. Inoltre, l’Assessorato regionale alle Politiche Sociali lasci per favore gestire i servizi sociali ai Comuni a mente della legge che assegna a loro le funzioni sociali. E la stampa locale non dia troppo spazio a coloro che vogliono solo farsi notorietà calpestando i diritti dei cittadini. La politica faccia la propria parte ma solo nell’interesse generale evitando di tutelare posizioni di potere.
La Convenzione deve andare avanti perché non è possibile perdere ulteriore tempo. Masucci non deve farsi intimorire dalle critiche dei politicanti di turno e di coloro che non hanno affatto a cuore le sorti delle attività e dei servizi del Piano Sociale di Zona ma tentano in ogni modo di garantire interessi che hanno poco a che fare con il sociale. Le fasce più fragile della popolazione : anziani, disabili, minori, poveri, immigrati, ragazze madri ecc. non possono più aspettare.