Riceviamo e pubblichiamo. La lettura del comunicato del 09/04/2014 dei Sindaci del PD del Piano di Zona A4 è stata per me fonte di vivo stupore. Nel leggerne il contenuto mi aspettavo di trovare in calce la firma del segretario provinciale del PD Carmine De Blasio, essendo il testo pressoché identico a quanto dallo stesso segretario comunicatomi personalmente nel corso di un recente colloquio in merito alla vicenda del Piano di Zona A/4.
Quale sorpresa nel rendermi conto che si trattava invece di una nota congiunta dei 5 sindaci del PD del piano di zona! Evidentemente esiste tra questi ultimi e il vertice del PD irpino una sorta di contatto telepatico o quanto meno una totale unanimità e coincidenza di vedute, posizioni, e finanche di scelte terminologiche, da fare invidia a partiti di antica tradizione bolscevica. “Cose turche!” si legge nel comunicato a proposito del comportamento del sottoscritto; ma risulta fin troppo facile rispondere: “Cose bulgare!”, se non peggio.
Come definire altrimenti un documento nel quale 5 amministratori hanno il coraggio di teorizzare e mettere nero su bianco la priorità della disciplina di partito rispetto ai doveri di buona amministrazione delle comunità che li hanno eletti? Un documento in cui si definisce “grave” l’iniziativa di un vicesindaco, finalizzata ad assicurare la ripresa dei servizi sociali alle fasce deboli e disagiate della propria comunità, con la motivazione che, in quanto dirigente provinciale di partito, egli ha “l’obbligo a riferirsi sempre al proprio segretario provinciale”!
Siamo forse al Partito-Stato? In quale paese crede di vivere chi addita come una colpa di cui rendere conto la decisione di “votare in maniera differente contro la linea adottata dai sindaci del PD”? Dobbiamo forse aspettarci l’intervento del Comintern o del KGB? Si parla con sprezzo del ridicolo di “strada della chiarezza e delle regole”… ma quale chiarezza e quali regole? Quando, come, con chi e in quale sede sarebbe stata determinata la presunta “linea” del PD? Con quale procedura partecipativa, trasparente e democratica? Addirittura si definisce “assurdo” che un segretario di circolo del PD intervenga in difesa di un esponente del suo stesso circolo, per di più locale amministratore! Dunque ci si ricorda dei segretari di circolo solo quando serve supporto organizzativo per le primarie o le elezioni, salvo poi evitare di coinvolgerli nelle decisioni che riguardano il territorio su cui quotidianamente operano, e addirittura intimidirli e pretendere di tacitarli quando si permettono – udite udite! – di intervenire su questioni delicate che interessano il proprio territorio e l’intento fondativo del Partito Democratico di trasmettere valori di buona politica al servizio del cittadino e delle comunità civili di cui è parte.
Ma il Partito Democratico è ancora un partito… democratico? Ci fosse almeno coerenza nella prassi di matrice stalinista di processare i “deviazionisti”: vediamo infatti che uno dei firmatari di questo singolare documento è il Sindaco di Montefredane – che mette sotto accusa chi ha fatto ripartire i servizi del Piano di Zona, consentendo le nomine che oggi vengono contestate – è quello stesso Sindaco che non si è fatto però scrupolo di autorizzare un suo uomo di fiducia ad assumere in quello stesso Piano di Zona che contesta un ruolo chiave e determinante, come quello di responsabile del servizio finanziario. Che vuol dire che a qualcuno deve essere consentito di essere “ partito di lotta (ufficialmente) e di governo (di fatto)”?
E che dire poi dell’iniziativa unilaterale del Sindaco PD di Avellino di proporre un ricorso al TAR contro l’attuale assetto del Piano di Zona? Con chi è stata concordata questa “linea”, che rischiava di paralizzare i servizi, se il TAR non avesse fortunatamente respinto l’irragionevole richiesta di sospensiva? Perché non si è mossa la macchina disciplinare del PD nei confronti del Sindaco di Avellino?
Dobbiamo forse pensare che il PD sia un partito debole coi forti e forte coi deboli? E poi, ancora a proposito di chiarezza e di regole, è normale che si debba apprendere a mezzo stampa del proprio deferimento alla Commissione di garanzia del partito, senza che alcun atto formale, a tutt’oggi, sia stato ricevuto dal sottoscritto? Addirittura risulta invece che tale atto sia stato inviato, anziché al diretto interessato, agli stessi sindaci firmatari del comunicato del 9 aprile, per conoscenza.
Lo zelante segretario del PD è poi così certo che la condotta che reclama dal sottoscritto sia stata rigorosamente osservata da tutti gli amministratori locali del partito, nonché dai suoi rappresentanti nei vari enti ed aziende a partecipazione pubblica ? Ciliegina sulla torta, il comunicato si chiude con la compiaciuta osservazione che finalmente “si cominciano a vedere, da questa segreteria provinciale, segnali diversi e coraggiosi”. Un’affermazione che, se si guarda al “cerchio magico” che la compone, ha del surreale: sembra un pesce d’aprile con otto giorni di ritardo.
Arriverà mai davvero la rottamazione renziana a via Tagliamento? A pensarci bene, forse, qualche importante novità c’è stata: per la prima volta nelle liste per le europee non c’è nemmeno un candidato irpino. Un successone… non c’è che dire!…questo segretario non ne sbaglia una! Complimenti!
Restando in fiduciosa attesa, lo scrivente ribadisce il proprio impegno di amministratore a favore della propria comunità e del proprio territorio, rivendicandone la priorità rispetto a qualunque logica “di politica politicante”,di casacca o di partito, e invita i sindaci firmaioli a guardarsi allo specchio e a fare altrettanto.
Infine mi corre l’obbligo di ringraziare di “ vero cuore”, la segretaria del circolo di Pietrastornina Michela Porcaro e tutti coloro che, in questi giorni (per me davvero difficili) non mi stanno facendo mancare il loro sostegno con innumerevoli attestati di solidarietà, di affetto e di stima.
Il ViceSindaco, Giovanni De Lisa