Riceviamo e pubblichiamo. Effettivamente ci siamo resi conto che il nostro Assessorato alla Cultura è gestito come un “mercato”, ma certamente nel rispetto delle Istituzioni non pensiamo di farci la spesa. Il massimo della disponibilità di cui parla l’assessore è semplicemente quello di plagiare un programma derubato alla pro loco e fatto passare come iniziativa dell’assessorato alla cultura.
Ma qui non discutiamo della pochezza di idee di una parte compensata da un’altra, bensì stiamo a chiederci come mai di fronte a proposte avanzate per la riqualificazione e valorizzazione del territorio c’è una non corrisposta attenzione dell’assessore.
Comprendiamo la complessità dei nostri progetti, ma crediamo che siano una buona strada per un ottimo risultato.
Nonostante le ultime delibere di giunta diano evidenza di una elargizione di circa 23.000 euro, l’Assessore richiama “la drammatica carenza di fondi” e dimentica che la Pro Loco ha organizzato diverse iniziative a costo zero, altro che lista della spesa!!!
L’assessore fa finta di ignorare che abbiamo dovuto perfino combattere per poterci veder riconoscere il logo del nostro comune di appartenenza durante gli eventi promossi.
Rimandiamo al mittente le accuse di “isolamento del contesto culturale e associativo” in quanto riconosciamo quest’ultimo come triste tentativo dell’assessore, ma vogliamo ricordare alla stessa la sinergia che c’è con tutte le associazioni presenti sul territorio, ne sono dimostrazione tutti gli eventi proposti.
Prendiamo atto che c’è da parte dell’Assessore un tentativo di “sabotaggio” nei confronti della Mons Fortis per motivi infondati, sterili e non degni di essere menzionati, motivi che spesso lacerano il tessuto sociale di una comunità sottoponendola ad una fastidiosissima pochezza culturale.
Il nostro lavoro è per la comunità e per Monteforte, cerchiamo con il nostro contributo di crescere con lei senza secondi fini.
Confidiamo nel sindaco affinché riesca a trovare la giusta sintesi tra le parti e ricordando che “quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”.