Tutto da rifare per il congresso cittadino del Partito Democratico. La commissione di garanzia ha accolto i ricorsi presentati dal circolo Vittorio Foa e da ‘’Il coraggio di cambiare’’. L’organismo ha annullato la delibera della direzione sul regolamento dell’assise. Delibera contestata dal Foa per violazione di una serie di articoli dello statuto nazionale e regionale.
Del ricorso presentato dall’area che fa riferimento a Festa e Petitto, invece, è stata accolta la possibilità che il voto venga riconosciuto anche ai 300 in precedenza rimasti tagliati fuori perchè tesserati ma non iscritti a nessun circolo. Resta, però, da sciogliere il nodo del numero di iscritti al circolo, oltre ottocento per Festa e Petitto, solo 110 per via Tagliamento. Bisognerà perfezionare la loro adesione. Cavilli dello statuto a parte, la notizia è che il pasticcio si è consumato ed il congresso, che doveva tenersi il 13 aprile, è slittato a data da destinarsi. E i tempi non saranno brevi, visto che si dovrà approntare un nuovo regolamento che poi dovrà passare al vaglio degli organismi dirigenti. Di certo c’è che celebrare il primo congresso cittadino del Pd sembra un’impresa improba. L’assise è attesa dai tempi in cui in città regnava Galasso. A parte una breve parentesi in cui lo scettro del Pd in città è stato nelle mani di Francesco Barra, poi i democratici sono rimasti senza guida e nell’impossibilità, per una serie di veti incrociate e lotte intestine, di tenere un congresso. Chissà se questa sarà la volta buona.