La ‘Ndrangheta dietro alcune delle presunte combine di partite dei campionati di Lega Pro e Cnd venute alla luce con l’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dalla squadra mobile e dallo Sco di Roma. Ad alcuni indagati vengono contestate le aggravanti mafiose e transnazionali. L’inchiesta ha preso il via grazie alle intercettazioni di Pietro Iannazzo, ritenuto elemento di vertice dell’omonima cosca che opera a Lamezia Terme, arrestato giovedi’ scorso in una operazione della polizia contro la ‘ndrina. Quella degli Iannazzo, secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia, e’ una cosca “d’elite della mafia imprenditrice” dedita agli affari, ma anche capace di scatenare una guerra con altre consorterie per mantenere il proprio predominio sul territorio. Nel corso dell’operazione condotta la settimana scorsa da squadra mobile di Catanzaro, Sco, Dia e Guardia di finanza, sono state una quarantina le persone arrestate, tra le quali alcuni imprenditori. E’ stato captando alcune conversazioni di Pietro Iannazzo nel corso di quella indagini che gli investigatori hanno saputo delle combine su varie partite dei campionati di Lega Pro e Cnd per alterare i risultati al fine di ottenere vincite cospicue con le scommesse.
L’operazione Dirty Soccer vede coinvolti anche due ex dell’Avellino calcio: il direttore sportivo Nucifora , operativo in Irpinia negli anni 90 (ci fu la sua mano nella squadra che conquistò la promozione in B nel 1994 – 95) e il calciatore Raffaele Moxedano che, praticamente, nel 2010 2011, non lascio’ quasi nessuna traccia di se’.