a cura di Grazia Russo
17 aprile, venerdì San Roberto di La Chaise-Dieu, abate
Le malecose
Per malecose si intendono maggiormente le anime dei dannati di quanti hanno subìto una morte violenta e prematura o le anime dei suicidi.
L’ideologia popolare condanna queste anime all’inferno, perché per la morte sopravvenuta all’improvviso non hanno avuto il tempo di chiedere perdono dei loro peccati a Dio.
E così vagano di notte, quasi sempre tra venerdì e sabato, sotto forma di spiriti, spaventando chi passa nel luogo dove è avvenuta la disgrazia.
C’è pure chi racconta di aver parlato a lungo con una persona, ignorando che fosse morta. Quando poi viene a conoscenza che quella persona era uno spirito, gli viene una febbre a quaranta rimanendo a letto tra la vita e la morte per quaranta giorni.
Per scongiurare l’apparizione delle ombre dei morti, un tempo, la gente teneva sempre in tasca un sasso su cui era stata disegnata una croce nera.
Se le apparizioni avvenivano in casa, dove precedentemente c’era stata una morte violenta o un suicidio, non servivano a nulla croci e preghiere, ma occorreva la presenza di un parroco che benediva tutte le stanze della casa, solo così l’anima dannata se ne sarebbe andata.