Dopo Benacquista Latina ed FMC Ferentino, anche O.R.S.I. Tortona si impone al PalaMangano e costringe la Givova Scafati alla settima sconfitta stagionale, dopo nove giornate del campionato di serie A2. La terza debacle interna stagionale non consente ai gialloblù di allontanarsi dall’ultima posizione della classifica del girone ovest, occupata a braccetto con Novipiù Casale Monferrato e Viola Reggio Calabria (quest’ultima con una gara in meno, da disputare domani sera in casa contro FMC Ferentino). Orfana del playmaker titolare Naimy, non ancora completamente recuperato dall’infortunio che lo ha messo ai box nella amara trasferta di Trapani, la compagine scafatese non è riuscita a far sua la posta in palio, in virtù di una prestazione altalenante e poco lucida nei momenti decisivi, che alla fine ha favorito gli ospiti, determinati e concentrati fino alla sirena conclusiva. Nello starting five, al posto di Naimy, tenuto a riposo precauzionale, Perdichizzi affida la regia a Panzini, mentre sul fronte opposto Cavina preferisce Cucci a Garri sotto le plance. Dopo un avvio in sordina dei gialloblù (2-5 al 2’), è la guardia Fischer a suonare la sveglia (8-5 al 4’). La difesa arcigna permette agli scafatesi di tenere il naso avanti, nonostante qualche colpo a vuoto in attacco, grazie anche alla mano calda di Fischer, che prima raggiunge la doppia cifra personale (16-9 al 8’) e poi consente alla propria squadra di prendere la doppia cifra di vantaggio (19-9 al 8’). Lo statunitense continua a crivellare la retina con continuità, chiudendo la prima frazione con 16 punti, 1 su 3 da due, 4 su 4 da tre e 2 su 2 ai liberi, consentendo allo stesso tempo ai suoi di chiudere avanti 24-17 la prima frazione. Per fermare la buona vena realizzativa dalla lunga distanza dei padroni di casa, coach Cavina dispone i suoi uomini a zona. Ne viene meno lo spettacolo e la prolificità offensiva, tant’è che al 14’ il risultato è fermo sul 27-17, con gli ospiti all’asciutto e i locali a segno solo dalla linea della carità. Il punteggio è sbloccato da Garri che, insieme a Reati, rilancia la propria squadra, assottigliando il divario e costringendo coach Perdichizzi al time-out sul 30-23 al 16’. Da questo momento, la Givova esce praticamente di scena, mentre tra gli ospiti sale in cattedra lo statunitense Greene: in pochi minuti, con un parziale di 1-15, i bianconeri prima impattano (31-31 al 18’) e poi sorpassano l’avversario (31-34 al 19’), prendendo in mano le redini dell’incontro e raggiungendo gli spogliatoi in vantaggio 33-37. Alla ripresa delle ostilità, i piemontesi restano lucidi e determinati, non mollano la presa, anzi continuano a tirare con puntualità e precisione, allargando la forbice del divario (35-50 al 25’). Non è un buon momento per gli scafatesi, che però possono contare sul sostegno e calore del pubblico amico, che continua ad incitare la squadra (bene Fischer e Johnson), ottenendo lenti, ma buoni risultati (42-50 al 27’), anche se anche la terza frazione dà ancora ragione ai viaggianti (47-56). L’O.R.S.I. è assoluta protagonista della prima parte dell’ultima frazione di gioco, nella quale riesce a tenere a debita distanza i padroni di casa (51-65 al 35’), che in attacco si affidano per lo più alle iniziative dei singoli (bene Ammannato). Facendo leva sulla difesa forte ed aggressiva e sul calore dei propri supporters, i gialloblù crescono con il trascorrere dei minuti e lentamente assottigliano il divario (62-65 al 38’), ma è un fuoco di paglia, perché nelle ultime concitate azioni, nonostante il ricorso al fallo sistematico, la partita resta nelle mani dei piemontesi, che espugnano il PalaMangano 68-75. Dichiarazione di coach Giovanni Perdichizzi: «C’è tanta rabbia e delusione, perché la partita, per come era iniziata ed è stata condotta, avremmo potuta farla nostra, nonostante l’importante assenza di Naimy. Abbiamo sofferto la pressione a tutto campo di Tortona, abbiamo perso un po’ di timing nei nostri giochi, ci siamo innervositi e nei momenti di difficoltà, come già accaduto, abbiamo abbassato le spalle, ci siamo disuniti ed abbiamo consentito agli avversari di accumulare vantaggio. Non avendo più nulla da perdere, poi abbiamo ripreso a difendere con intensità, abbiamo provato a rientrare in partita e forse con un po’ di leadership più in campo, ce la saremmo potuta giocare fino all’ultimo possesso. Così non è stato, sappiamo che dobbiamo stringere i denti in questo periodo in cui Naimy non c’è, sperando di poterlo avere già per la trasferta di sabato prossimo a Roma. Santiangeli è stato impiegato a lungo da playmaker in un ruolo che non è il suo, ma era l’unico in quel frangente a poterci dare qualcosa. Ciò che si è ripetuto nuovamente è la circostanza che, nelle difficoltà, abbassiamo le spalle, perdiamo fiducia in quello che facciamo, cosa che la nostra squadra non può assolutamente permettersi».