Pompei, 1 marzo 2015. All’entrata degli scavi della celeberrima località campana, simbolo del turismo locale e nazionale, stamattina si è svolta la prima manifestazione delle guide turistiche della regione. Sostenute dai colleghi romani, toscani e calabresi, le guide hanno manifestato pacificamente e senza intralciare il lavoro degli altri operatori del settore, cercando di far sentire la propria voce e farla arrivare fino al Ministro Franceschini.
Mi è parso opportuno rappresentare Avella in questa occasione, pur essendo consapevole di essere “una goccia nell’oceano” e di non poter competere con le hubs campane ma avendo la costante speranza nel cuore di fare del mio paese la “Pompei dell’Irpinia”.
Tornando all’evento in questione, la protesta si è svolta all’insegna della lotta per i diritti di una categoria di professionisti, e non di prestatori di servizi occasionali, e per dimostrare alle autorità competenti che la storia non è in vendita, non può essere mercificata, oltraggiata né tantomeno calpestata dal politico di turno che si svende al primo “Hitler della cultura”.
Nel corso dell’evento si sono succeduti i rappresentanti di categoria e dei sindacati, i quali da tempo lottano per il riconoscimento di una professione che non gode nemmeno degli ammortizzatori sociali e che viene continuamente disprezzata ed ignorata.
La cultura è il nostro passato, il nostro presente ed il nostro futuro; è la luce che può condurre fuori dal tunnel della crisi e della speculazione economica. Nella speranza che chi di dovere agisca quanto prima e si renda conto del danno che sta arrecando al nostro bel Paese invito tutti a riflettere sul problema e ad educare le nuove generazioni al rispetto del patrimonio storico – culturale.
L’insolita Guida