Nella mattinata di sabato 21 maggio, si è svolta ad Avella presso il Teatro Biancardi, la quarta edizione del Convegno in tema di “Sicurezza sul Lavoro”, valido anche ai fini del conferimento di 5 punti di crediti formativi agli operatori del settore, organizzato dall’Associazione Mela. Parterre d’eccezione per quanto riguarda i relatori: dall’On. Vincenzo Alaia, al Dott. Salvatore Guerriero, dal Dott. Armando Masucci a numerosissimi altri, tra cui l’Avv. Vincenza Luciano (foto a fianco). Quest’ultima, Dottore di ricerca in Scienze Giuridiche presso l’Università degli Studi di Salerno, attraverso anche la proiezioni di numerose diapositive, si è occupata in particolare del “PROCEDIMENTO PENALE IN CASO DI LESIONI PERSONALI COLPOSE ED OMICIDIO COLPOSO DERIVANTI DA INFORTUNI NEI CANTIERI “TEMPORANEI E MOBILI”. Si tratta, ha spiegato l’Avv. Luciano, di procedimenti estremamente complessi per la necessità di dover bilanciare come non mai in questo settore due interessi contrapposti: il diritto alla salute del lavoratore e quello del destinatario del procedimento penale – l’operatore della sicurezza – a che il processo si svolga senza che vengano mai compromessi i diritti fondamentali della persona che stanno alla base della vigenza del codice di procedura penale. In Italia ci sono circa un milione di infortuni sul lavoro. Numerosi i casi con esito letale. Si tratta di morti che avvengono nel cantiere, dietro casa, in campagna, sulla strada. E sono morti che si sciolgono nella generale disattenzione per le norme di sicurezza. Poi ci sono gli altri lavoratori, quelli che muoiono alla spicciolata, gli invisibili (i lavoratori a nero, gli extracomunitari), sperduti in qualche riga di cronaca nera e dimenticati il giorno dopo. Nessun clamore sulla stampa o nei notiziari televisivi. Questo significa che ci sono moltissimi procedimenti penali per questo tipo di reati. Sarebbe auspicabile una specializzazione in questa materia dei magistrati del pubblico ministero titolari delle indagini. Purtroppo da una recente ricerca della Settima Sezione del Consiglio Superiore della Magistratura risulta che su 165 Procure ben 98 affidano la trattazione dei reati in materia di sicurezza degli ambienti di lavoro indifferentemente a tutti i magistrati. Nel sottolineare come la sicurezza è materia che coinvolge una molteplicità di soggetti, compresi i lavoratori, è proprio nei cantieri temporanei e mobili che diventa materia ancora più importante. Infatti in questo tipo di cantieri, per via della presenza di più imprese differenti, i rischi di infortuni sono molto elevati. Di conseguenza ci sono molteplici soggetti tenuti a far rispettare le norme di sicurezza. Ciò significa dover capire in caso di infortunio a chi e come imputare le eventuali responsabilità senza che alcun automatismo possa scattare: la responsabilità penale, infatti, è personale. L’intervento dell’Avv. Luciano è stato, pertanto, l’occasione di fare un tour “virtuale” nella dimensione giudiziaria della materia sicurezza sul lavoro. Gli infortuni, le lesioni e la morte sui luoghi di lavoro non devono più essere accettati come un rischio inevitabile e addirittura ‘ragionevole’ del lavoro e della produzione. Vi è di mezzo la vita umana. L’approccio corretto è quello di intendere la sicurezza sul lavoro come “una carezza alla vita”. Ma al contempo non possiamo mai violare le norme sul principio di colpevolezza in tema di accertamento delle responsabilità penale: anche questo è rispetto alla vita umana.
Ecco una selezione delle 50 diapositive proiettate per illustrare, in una sorte di tour virtuale nella dimensione giudiziaria della materia, la relazione dell’avv. Vincenza Luciano.