Si è svolta ieri, presso la sala Alvarez del palazzo baronale, la presentazione del libro “1948. Gli italiani nell’anno della svolta” di Mario Avagliano e Marco Palmieri. Ad introdurre l’autore Avagliano il dirigente scolastico Prof. Vincenzo Persico che ha fortemente criticato quella parte del popolo avellano più incline verso manifestazioni ludiche o culinarie anziché verso quelle culturali come quella di ieri. Persico ha dichiarato: “Il testo di Avagliano merita il massimo dell’ attenzione.Il contenuto di questo libro funge da pietra miliare. La storia non la si studia o la si scrive limitandosi ai libri di testo ma attraverso il confronto delle fonti.” Poi la parola all’autore che ha spiegato come il 1948 rappresenti l’evoluzione dell’assetto politico istituzionale e socioculturale con la transizione dal fascismo alla democrazia con l’inizio di una nuova fase politica. Il voto del 18 aprile rappresentò anche una netta scelta di campo nel bipolarismo della guerra fredda, scelta che non fu messa in discussione neppure dalla grave crisi dell’attentato a Togliatti, che in quello stesso anno portò il paese sull’orlo di un’insurrezione e ai una nuova guerra civile. Come vissero gli italiani quel passaggio tumultuoso, quali ideali li animarono e quali stati d’animo, passioni e condizionamenti ne indirizzarono l’orientamento politico, l’autore lo spiega nel libro in cui vengono riportati diari, lettere, interviste, relazioni delle autorità e di pubblica sicurezza, carte di partito, documenti internazionali, giornali, volantini che permettono di ricostruire il quadro complesso dell’Italia dell’epoca, illuminando anche molte questioni che hanno caratterizzato i decenni successivi, fino ai nostri giorni. Il dibattito è stato organizzato da Pellegrino Palmieri e dall’Associazione “Civitas” con il supporto logistico dell’Associazione Mela e Comune di Avella.