Tra gli anni 50 e 60 la ditta Morelli – Rinaldi era la ditta appaltatrice per la gestione della rete idrica comunale che si occupava anche della riscossione del tributo. Proprio in questi giorni si discute tanto dell’affidamento alla “Gori”, salta fuori questo documento storico che può essere oggetto di riflessione per gli addetti ai lavori. Chi ci ha fornito questa ricevuta ci ha anche raccontato che all’epoca c’era un ufficio privato preposto in Corso Vittorio Emanuele dove gli avellani erano soliti giungere di buon mattino per pagare e per contestare spesso le eccedenze rilevate dagli operatori incaricati, e non solo, contestavano anche le presunte “facili” erogazioni concesse ai paesi limitrofi, voci di popolo, forse in cambio di qualcosa, a discapito degli avellani che già all’epoca pativano la carenza idrica soprattutto nei mesi estivi, chiaramente erano altri tempi ma tutti erano, come oggi, molto devoti al “Dio denaro”, per non parlare poi degli allacci abusivi che talvolta potevano “sfuggire” ai controlli degli idraulici comunali, fenomeno che, a detta sempre del popolo, sembra essere molto diffuso anche oggi. Dopo circa un decennio, quindi negli anni 70 la gestione ritornò al Comune di Avella che intanto fece costruire il località Fusaro un altro pozzo, oltre a quello consortile già esistente. La cosa che fa riflettere però è il fatto che, a quanto pare, tra i soci proprietari di questa ditta risultasse “indirettamente” o “in qualche modo” il fontaniere comunale, insomma, un intreccio tra pubblico e privato, o qualcosa di simile. Fatto sta che i cittadini non erano proprio felici di questa gestione. Questa testimonianza forse potrà far riflettere i vari schieramenti politici che appunto dovranno decidere se affidare o meno la gestione alla “Gori” , valutando i pro e i contro e quindi i costi relativi. Insomma sarebbe il caso di interrogare il popolo sulla questione magari raccogliere qualche testimonianza di cittadini dei comuni che hanno scelto la gestione Gori,quindi con dati alla mano, capire se con l’affidamento migliora il servizio e diminuisce il costo. L’acqua è un bene di prima necessità e quindi la questione andrebbe affrontata seriamente, l’90% della popolazione italica in un referendum si è espresso a favore della gestione pubblica, senza alcun dubbio, ma un approfondita analisi andrebbe fatta, cosi si evita di perder altro tempo. (Michele Amato)