Provenienti dalla provincia di Napoli, credevano di poter mettere a segno nella tranquilla provincia irpina la famigerata “truffa dello specchietto” e garantirsi così, in modo impunito, illeciti profitti. Ma non avevano fatto i conti con la macchina investigativa composta dai Carabinieri che il Comando Provinciale di Avellino quotidianamente dispiega sul territorio nel perseguimento di quell’obiettivo primario rappresentato dalla sicurezza e rispetto della legalità.
A finire questa volta nella rete dell’Arma un 34enne ed un 47enne di Brusciano (NA), già noti alle Forze dell’Ordine, che sono stati deferiti alla competente Autorità Giudiziaria poiché ritenuti responsabili di truffa in concorso.
I due, vagabondando nel Mandamento baianese a bordo di un SUV, sceglievano con cura le loro vittime. Attuando un piano seriale avevano simulato in più occasioni il danneggiamento dello specchietto del veicolo accusando gli ignari malcapitati che, subodorando l’inganno, provvedevano ad allertare i Carabinieri.
L’immediata attività d’indagine sviluppata dai militari della Stazione di Avella, estrinsecatasi attraverso l’acquisizione di utili informazioni nonché di video dalle telecamere di tutta la zona e l’analisi degli elementi raccolti, permetteva di individuare i due responsabili, bloccati dagli investigatori sulla SS. 7 bis in procinto di lasciare la provincia.
All’esito di perquisizione i due venivano trovati in possesso di 610 euro, somma sottoposta a sequestro in quanto probabile provento dell’attività delittuosa.
Condotti in Caserma, alla luce dei probanti elementi raccolti, per gli stessi scattava dunque il deferimento in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Dott. Rosario Cantelmo.
Inoltre, attesa l’illiceità della condotta posta in essere che rendeva ingiustificata la sua presenza in quel Comune, i predetti sono stati proposti per l’emissione della misura di prevenzione del Foglio di Via Obbligatorio.
Quella dello “specchietto” è un tipo di truffa molto noto: un famoso raggiro per ottenere soldi facili dagli automobilisti e che non smette di mietere vittime: la dinamica delle truffe è molto simile e la richiesta di immediato risarcimento in denaro per il “danno” al fine di mettere a tacere la controversia sia aggira solitamente tra i 50 ed i 150 euro, una somma che la maggior parte degli automobilisti trova in tasca. Tutto inizia con un colpo secco all’auto della vittima prescelta, spesso appena percettibile, seguono suoni di clacson o luci abbaglianti. Per semplice cortesia e non comprendendo cosa accade, ci si fermerà per ascoltare di cosa il conducente dell’altro veicolo vuole avvisarci con tanta urgenza. Nella truffa il sedicente danneggiato accuserà di aver subito un danno alla sua auto e cercherà di dare maggiore credibilità al raggiro mostrando lo stato (naturalmente il danno all’auto è stato appositamente fatto in precedenza).
I truffatori contano sulla convenienza per l’automobilista di chiudere la questione istantaneamente o di compilare, in alternativa, il modello di contestazione amichevole attendendo la risposta dell’assicurazione.
Qualora si abbia sentore di truffa è opportuno avvisare subito le Forze dell’Ordine: l’intervento, oltre a sventare la truffa, consentirà di mettere a verbale eventuali danni arrecati all’auto.