“L’acquisto e l’utilizzazione dei prodotti fitosanitari ed i loro coadiuvanti “in gergo medicina”, se classificati molto tossici, tossici o nocivi, è riservato esclusivamente a persone in possesso di un’apposita autorizzazione (patentino) rilasciata dall’Assessorato Agricoltura – Settore SIRCA.
Tale autorizzazione viene rilasciata dalle Strutture provinciali dell’Assessorato regionale all’agricoltura (STAPA-CePICA) competenti per territorio, a seguito della frequenza di uno specifico corso di preparazione ed al superamento di un colloquio-esame davanti ad una commissione appositamente istituita.
L’Assessorato Regionale all’Agricoltura, al quale spetta, tramite i propri Settori provinciali (STAPA CePICA), il compito istituzionale del rilascio dei patentini, ha a suo tempo emanato una specifica Circolare, che prevede la realizzazione dei corsi nei modi e nei tempi previsti da tale normativa, alla quale bisogna continuare ad attenersi per tale adempimento. Presso la sala consiliare del Comune di Avella sono stati esaminati da parte dell’ente provinciale alcuni agricoltori in possesso dei requisiti richiesti per il rilascio dei patentini, quindi dovrebbero, secondo quanto previsto dalla legge, rispettare tutte le norme dall’acquisto all’utilizzo delle sostanze. Le norme prevedono tute particolari, guanti e maschere inoltre anche l’etichettatura deve essere a norma cosi come la conservazione di questi prodotti. Negli ultimi anni i cittadini lottano e denunciano le bruciature in agricoltura e nella normativa è confermata la tossicità per inalazione di queste sostanze. Per evitare intossicazioni e malattie varie dovrebbero dunque rispettare queste regole gli agricoltori al momento dell’utilizzo, ma poi, quando decidono di bruciare foglie e residui vegetali chi difende la salute dei cittadini costretti a respirare? Nessuna norma particolare è prevista per i cittadini, se non qualche decreto emanato dalla regione o dal comune non rispettato e fatto rispettare. (Michele Amato)