E’ ormai chiaro ed evidente che ad Avella la macchina amministrativa, nonostante i buoni propositi iniziali, è ferma al palo, probabilmente con il motore “fuso”. I consiglieri di maggioranza incapaci di programmare nel breve e medio termine iniziative volte a risollevare l’economia avellana, ossia iniziative valide a sostegno delle nostre famiglie, si ritrovano, oggi a due anni dal loro insediamento, a parlare di tasse che non fanno altro che affossare la nostra economia, di un pozzo che non si sa quando verrà partorito e di una Fondazione, che a distanza di un anno dai “famosi fischi” dell’Anfiteatro in occasione del concerto di Mario Biondi, non ha ancora avuto il suo riconoscimento dall’Ente Regione.
Cari cittadini, la crisi profonda che vive il nostro paese è legata all’incapacità o alla mancanza di volontà dei nostri amministratori, i quali non intendono investire in “cultura”, o forse probabilmente, non intendono farlo, perché la situazione di stallo venutasi a creare nella nostra realtà, fa praticamente comodo a chi ci amministra.
Ma gli Avellani, cari consiglieri di maggioranza vogliono ben altro. Il tempo del semplice “fumo negli occhi” è ormai finito, ed una semplice e banale manifestazione di musica leggera promossa dalla Regione Campania, filtrata da Pomigliano jazz da tenersi nell’Anfiteatro nel mese di settembre, non può certamente essere il motore propulsivo dell’economia del nostro paese.
Promuovere la cultura significa progettare e programmare nonché valorizzare nel breve, medio e lungo termine, il “petrolio” naturalistico ed architettonico di cui il nostro paese è ricco. Significa creare percorsi naturalistici tra le nostre montagne alla scoperta di cose semplici, come le sorgenti d’acqua, i panorami mozzafiato che le stesse offrono sulle valli intorno, come la riscoperta delle grotte, abbinando a tutto ciò, la visita dei siti archeologici e delle numerose chiese insistenti sul nostro territorio da quelle rupestri a quelle cittadine, tutte ricche di d’arte. Significa dare fiducia ai cittadini, cercando di valorizzare quello a cui tengono maggiormente e che fa parte della loro quotidianità e delle loro tradizioni. Cari amministratori, bisogna credere ed investire nei giovani e nelle loro potenzialità, attraverso progetti volti ad arricchire la loro formazione rispetto “all’oro nero”, di cui noi Avellani siamo in possesso e che molti farebbero a gara per poterlo avere.
Chiediamo cose semplici e facili da realizzare, perché sono quelle che oggi nel breve periodo possono dare risposte concrete alle esigenze dei giovani e delle loro famiglie.
Avv. Chiara Cacace – PD di Avella