Cari cittadini lo stato di degrado e di abbandono dell’area dove negli anni passati, senza che vi fosse alcuna struttura ivi esistente, diventava per circa due mesi all’anno, il fulcro vitale del nostro paese e punto di ritrovo di tutti i giovani del mandamento, con attività sportive e ricreative per la presenza del torneo di calcetto “F. Pecchia” , oggi non è altro, che Parco S. Pietro.
Un luogo ed un momento importante della nostra quotidianità e della nostra comunità, che diventava una pausa di confronto e di riflessione, dove oltre a parlare di calcio e di sport in genere, si affrontavano anche altre tematiche venendosi a contestualizzare in un periodo dell’anno particolare, ossia quello della raccolta dei frutti della terra. Rappresentava un momento di svago e di spensieratezza rispetto ad una giornata di lavoro molto dura, che per molti Avellani si consumava nei campi a raccogliere le nocciole o gli altri frutti di stagione.
Ma per i nostri Amministratori cosa significa la parola “Parco” . Forse per loro è sinonimo di area pubblica avente destinazione di degrado e di abbandono, recintata, ma con possibilità di poter far entrare i bambini a giocare su strutture non collaudate e pericolanti, dove insiste non il verde pubblico, bensì erbacce di qualsiasi tipo e discariche a cielo aperto.
Ai Nostri Amministratori che vivono di turismo e che non fanno altro che sperperare soldi pubblici, vogliamo ricordare che da anni, quell’area è sinonimo di “munnezzaio” a cielo aperto.
Allora chiediamo a chi ci amministra, ritenendo che i cittadini Avellani meritano una risposta, ma per quale ragione l’opera finanziata dalle passate Amministrazioni non viene ultimata e collaudata?
I 3.997.753,47 di euro ( 8 miliardi delle vecchie lire circa) dove e come sono stati spesi? Il progetto iniziale è stato sottoposto a modifiche o varianti ? Quali opere devono essere ancora compiute e quanti soldi ancora sono disponibili?
Avete fatto le dovute comunicazioni alla Regione Campania, nella qualità di Beneficiari, tenuto conto che trattasi di intervento finanziato con risorse FAS dei Beni Culturali, e successive risorse POR FESR 2007-2013, fondi FSE e del Fondo di Coesione, dove i tempi necessari per la ultimazione dei lavori e del collaudo sono abbondantemente scaduti, o vi sono delle proroghe previste in tali circostanze?
Cari cittadini, quell’area pubblica deve avere a breve una sua identità e deve diventare fruibile per la nostra comunità.
Noi come Gruppo di Minoranza Consiliare ci rivolgeremo agli uffici preposti della Regione Campania ed alle Autorità di Controllo, affinchè si possa mettere la parola fine alla indecenza ed allo stato di degrado e di abbandono in cui versa il nostro paese.