Quando ci furono le elezioni, ben tre anni fa, in campagna elettorale quelli dei costi eccessivi dell’acqua, fu uno degli argomenti maggiormente dibattuti e ogni compagine si impegnava a ridurli. Infatti, il Commissario Prefettizio intervenuto a seguito dello scioglimento dell’amministrazione Salvi, tra i suoi lasciti, ha avuto il ruolo di rivedere i costi dell’acqua aumentandoli quasi del 100%. Lo stesso Biancardi si impegnò a rivedere tali costi eccessivi imposti dall’allora Commissario, ma così non è stato, e con il nuovo sistema di calcolo da lui introdotto, i costi sono aumentati ancora di più. Ma andiamo per ordine.
All’inizio degli anni novanta, il consumo dell’acqua si basava sul contratto che gli utenti avevano stipulato con il comune e in base al numero di persone che formava la famiglia gli assegnavano il consumo in metri cubi di acqua da consumare in un anno, se superavano quello stabilito pagavano l’eccedenza. Ecco un esempio senza includere il costo delle acque reflue e poi continuare con i successivi aumenti.
Un famiglia di 5 persone che aveva stipulato un contratto annuo di mc 182 (0,50 a mc + iva 10%) pagava come quota fissa annuo € 100.10 e se c’era l’eccedenza gli venivano addebitati per ogni mc in più € 0.60 più iva 10%. La quota fissa variava a secondo il contratto e dal numero delle persone all’interno della famiglia. Per la copertura del costo del servizio di distribuzione dell’acqua potabile, il 28-03-2011 il commissario straordinario del comune di Avella fece un adeguamento delle tariffe adottando sempre lo stesso procedimento, portando la quota fissa di € 100.10 a € 190.19 (0,95 a mc + iva 10%), un aumento molto alto pari a circa il 90%, ritoccando anche i costi dell’eccedenza.
L’amministrazione Biancardi, non soddisfatto degli aumenti del commissario, ha introdotto delle nuove tariffe cambiando anche il metodo del costo del consumo dell’acqua e dal 01-01-2013 ogni utente è tenuto a pagare secondo l’effettivo consumo in mc in un anno, in più ha aggiunto una quota fissa uguale per tutte le fasce. Secondo l’amministrazione comunale non ci sarebbero aumenti rispetto al sistema precedente, ma no è proprio così, da un confronto con il vecchio sistema risulta che gli aumenti ci sono e come. E’ vero che al di sotto di mc 70 non ci sono aumenti anzi ci sono risparmi sempre di più se i mc tendono a zero, ma è anche vero che superati i 70 mc, il costo incomincia a lievitare sempre di più con l’aumentare dei mc ( vedi prospetto). Ci domandiamo in quale famiglia, oggi, si consuma meno di 70 mc di acqua all’anno?
Chi ha pensato che il nuovo sistema facesse risparmiare, rispetto al precedente, avrà solo pensato che chi consuma pochi mc il risparmio è assicurato, ma non ha pensato quale potrebbe essere un consumo medio procapite, perché solo in questo modo si potrebbero definire con più equità le fasce e stabilire le tariffe per ognuna di essa.
Il consumo dell’acqua in una famiglia serve soprattutto a mantenere sempre sotto controllo l’igiene di una persona, l’igiene dell’ambiente in cui vive però senza mai esagerare e se vengono meno questi principi, allora è vero che il costo annuo dell’acqua si riduce e si riduce anche l’igiene che ci circonda.