Credo che occorra, alla luce degli ultimi avvenimenti drammatici che Avella ha vissuto in questi giorni, ma soprattutto quelli che hanno visto protagonista una famiglia, quella di Pasquale Abate, abbassare i toni della rissa politica nel rispetto di una tragedia che ha visto coinvolti dei concittadini avellani. Ormai il dato è tratto: la famiglia Abate non ha più una casa! I tentativi espletati per tentare in tutti i modi di non vedere vanificati i sacrifici di una vita sono andati al vento. Noi in primo luogo avevamo preso a cuore la vicenda sperando che, con la nostra opera mediatica, potessimo essere utili alla famiglia. Se siamo intervenuti con filmati, interviste e quant’altro è solo perché abbiamo capito il bisogno di portare alla luce una vicenda drammatica così da smuovere le coscienze e non certamente per scopi propagandistici. Adesso è opportuno lasciare nella tranquillità questa famiglia che solo oggi si sta veramente rendendo conto dell’amara realtà. L’invito lo rivolgiamo sia alla maggioranza che all’opposizione avellana; le responsabilità degli errori commessi vanno ricercate nelle sedi opportune e non sui social network. Oggi occorre solo silenzio in segno di rispetto per una persona che ad Avella ha dato tanto. (Felice Siniscalchi)