Si sa che quello che sta avvenendo ad Avella sul caso dell’abbattimento dell’ex abitazione Abate, da ieri appunto dopo il consiglio comunale di proprietà del Comune, è un vero e proprio braccio di ferro tra Procura e Politica. Sembrava che la vicenda dovesse scemare e calmare le acque, prima le scuse del primo cittadino avellano alle forze dell’ordine per la tensione dei giorni precedenti, poi la grande partecipazione popolare al consiglio e la soddisfazione dei manifestanti per la delibera approvata che sancisce il bene nella disponibilità del Comune. Oggi la brutta sorpresa, ad arrivare sul cantiere sono i celerini, il gruppo antisommossa, quello che viene utilizzato per disperdere i manifestanti. Segnale questo che potrebbe fare presagire che la Procura abbia dato ordine di accellerare sulla demolizione prima che gli atti consiliari potessero far sospendere l’esecutività della stessa. Strade di accesso bloccate già a centinaia di metri prima. Nessuno può passare. Sta per iniziare ad Avella un altra giornata calda quando sembrava tutto finire per il meglio. Il caso Avella è destinato a riempire ancora pagine e pagine di inchiostro e ad avere un interesse nazionale. Già diverse testate e tv di prima fascia stanno iniziando ad interessarsi sulla vicenda del braccio di ferro Procura-Politica.