Il 15 marzo 1916 cadeva in guerra, a soli 23 anni, il giovane avellano Caporalmaggiore di Fanteria Addolorato Albanese. Il 21 marzo 2016, nella Parrocchia di San Pietro di Avella, si ricorderà il Centenario della morte, che con gesto eroico si offrì volontariamente, durante un contrattacco nemico, per ben due volte si era prodigato a portare comunicazioni urgenti, per entrambe le due volte rimase ferito. Medicatosi tornava al suo posto di azione, nascondendo le proprie ferite al suo ufficiale e ai suoi compagni d’armi. Cadde colpito a morte mentre si recava presso il suo Capitano di compagnia Carlo Lopinto.
Così scriveva in suo onore nel libello, letto nei solenni funerali celebrati ad Avella il giorno 11 maggio 1916, il suo insegnante Michele Maiella: «Chi cade, baciato dalla gloria, sul campo dell’onore non muore e non ha bisogno di discorsi… il suo nome resterà impresso a caratteri indelebili nel libro d’oro della Patria… la sua memoria resterà scolpita nella mente e nel cuore dei suoi cari, degli amici, dei concittadini».
Addolorato nel vigore della sua giovane vita è caduto da EROE, mentre davanti a lui stava per sbocciare il suo futuro.