Dimissioni da segretario cittadino e da dirigente provinciale del Pd di Avellino per il capo dell’opposizione avellana avv. Chiara Cacace, ecco i motivi della scelta nella missiva inviataci.
Care democratiche e cari democratici, formalizzo con questa missiva le mie dimissioni da segretario di circolo del PD di Avella e dagli organismi provinciali di cui sono parte.Brevemente spiego le ragioni di questa scelta maturata dopo una serie di vicende, dopo diversi mesi di dubbi e certamente scaturita da un percorso serio e coscienzioso che mi contraddistingue.
Fin da quando sono stata scelta a ricoprire l’incarico di segretaria di circolo, ho inteso ricoprire questo ruolo come servizio al mio Partito ed al mio paese.
Credo che molti, forse tutti gli iscritti di Avella ma anche i simpatizzanti oltre agli amici dirigenti provinciali di Avellino con i quali ho ricoperto ruoli all’interno della segreteria, facendo parte sia dell’esecutivo provinciale e sia della stessa Direzione nonché dell’Assemblea da cui formalmente mi dimetto, potranno testimoniare che ho sempre preferito ascoltare che parlare, cercando di contestualizzare i momenti della vita di partito, cercando di cogliere le opinioni, gli stati d’animo, ritenendo prioritario lavorare credendo nel forte senso di appartenenza ad un Partito Comunità. Ho cercato di suggerire una visione della politica in cui i valori e le idee avessero la predominanza su interessi ed ambizioni, cercando in tutti i modi di raggiungere un rinnovamento non solo anagrafico della classe dirigenziale del partito, ma anche un modo diverso di affrontare le sfide di una società in cerca di una identità sociale e culturale nuova.
Devo constatare l’esistenza di una classe dirigente che animata da uno spirito di conservazione tende ad affossare la normale crescita di nuove generazioni, assumendo, i soliti noti, decisioni senza alcuna discussione, facendo diventare l’azione politica più povera di novità.
Un partito, oggi, inesistente, che arroccato da diversi anni intorno alle problematiche della città capoluogo, si dimentica della provincia e della periferia facendo diventare queste terre ricche di storia, di cultura e di potenzialità paesaggistiche, semplicemente un serbatoio di voti da cui attingere nelle tornate elettorali. Una terra la nostra, da sempre abbandonata e ritenuta di nessuno, ma nonostante ciò, determinante per la crescita socio-culturale di tutta la provincia di Avellino.
Un territorio che è stato da sempre un baluardo fondamentale e vitale, capace di ammortizzare le pressioni di ogni genere proveniente dall’area metropolitana, facendo vivere la nostra provincia e la nostra amata città capoluogo, di una sua identità culturale.
Non condivido l’azione della segreteria regionale, la quale, cieca rispetto a quanto ha avallato in questi mesi, continua a far persistere uno status quo, che da qui a pochi mesi non farà altro che lasciare macerie.
Ho tuttavia cercato di fare del mio meglio e l’esperienza maturata in questi mesi mi ha arricchito tanto. Ritengo opportuno, in questa fase, dedicare maggiore attenzione al ruolo di consigliere comunale di opposizione che i cittadini mi hanno conferito e di cui sono onorata, volendo consolidare con il mio territorio e con il gruppo che rappresento in seno al consiglio, un rapporto di trasparenza e di correttezza che ci consentirà di crescere insieme allo stesso, con forza e determinazione.
Il Partito Democratico, può avere un senso, se saprà trovare il coraggio di mettere fine alle lotte intestine che lo caratterizzano, se sarà capace di diventare un partito comunità, diversamente, con rammarico, si presenterà, come già è successo, alle prossime scadenze elettorali senza una identità unica, che porterà in modo chiaro ed inequivocabile, all’incapacità di fare arrivare ai cittadini un messaggio chiaro e trasparente di quel rinnovamento delle Istituzioni, che da tempo il paese da più parti chiede con forza.
Chiara Cacace