Riceviamo e pubblichiamo. L’uscita a mezzo stampa del sig. Alaia Vincenzo, ha evidenziato la sua arroganza, il sentirsi non so cosa! Basta contare qualche numero e taluni personaggi locali si sentono padroni. Di chi? Di cosa? Umiltà, umiltà, umiltà è ciò che manca nella nostra comunità.
Innanzi tutto preciso che all’appellativo “nessuno” impropriamente usato dal sig. Alaia, corrisponde la persona di Ciano Alberto, con un cognome e nome, che identificano un giovane, un umile lavoratore e soprattutto con una dignità.
Nei giorni scorsi ho semplicemente inteso fare un’analisi, bensì critica, di ciò che è accaduto ad Avella nella scorsa settimana. Ebbene mai avrei immaginato di destare tanto clamore, di stimolare uscite offensive alla mia persona e, pur riconoscendomi ingenuo ed inesperto politicamente, credo di aver centrato l’obiettivo.
Da cittadino del comune di Avella ho voluto tirare in ballo alcuni personaggi, che per anni hanno assediato il nostro comune, portandolo al minimo storico (ricordo che nel giorno d’insediamento dell’attuale amministrazione mancavano addirittura le sedie) senza portare benefici, e che, con l’avallo di persone di comodo hanno più volte tentato il salto di qualità, pensando che Avella avesse a lungo rappresentato il loro comitato elettorale. Mi spiace non può essere così, ci vogliono i risultati.
Quale risultato ha portato il sig. Alaia ad Avella, quali presupposti di crescita ha realizzato, che sviluppo ha creato, quale riconoscenza debbano avere i giovani nei confronti della sua persona… mi faccia il piacere! Soltanto la peggiore classe dirigente mai avuta prima.
La voglia e l’entusiasmo di mettermi in gioco nasce dalla consapevolezza di liberare Avella da queste logiche perverse, di mettere in piedi un progetto che non sia solo il frutto di una somma algebrica, ma una sintesi di pensiero proiettata all’innovazione, alla crescita, allo sviluppo della nostra comunità. Ed insieme ad un gruppo di amici siamo tesi a dare un taglio al passato, non abbiamo posizioni da mantenere o situazioni da realizzare, vogliamo soltanto che Avella cresca e tutti noi con essa.
Sono consapevole di non avere gli stessi consensi del sig. Alaia, ma almeno credo di avere delle idee da mettere in campo che possano valere molto di più dei suoi numeri!
Quanto all’On. Mastella, ritengo che non ha mai mostrato interesse rispetto alla deficitaria situazione nella quale ha versato e tutt’ora versa la Fiat, e che il sottoscritto presta lavoro presso l’azienda torinese grazie alle proprie forze, stando in servizio 6 anni come interinale e con contratti a 3 mesi.
Un’ultima battuta in merito alla mia presenza all’evento Gargani, in realtà non dovevo rispondere a nessun patto di dovere, ed essendo un profano in politica, mi sono recato volontariamente presso il ristorante “Casale il Clanio”, per la curiosità di ascoltare cosa avesse ancora da dire un personaggio dalla caratura di Gargani, che pure ha fatto la storia in provincia. Ma nessuno, e dico nessuno, mi ha chiesto il consenso.
Mi scuso con i lettori per queste note critiche, ma l’invito che vi faccio è di sentirvi liberi di scegliere in base a ciò che vorreste si realizzi nel vostro comune.