Viva soddisfazione è stata espressa dall’Assessore al bilancio, avv. Fabio Conte, per l’approvazione del bilancio preventivo 2014 da parte di 9/13 dell’amministrazione comunale di Avella: “A partire da quest’anno, si è avuta tangibilità dei primi effetti positivi dell’azione di risanamento avviata nell’anno 2011, le tante azioni positive poste in essere ed i sacrifici richiesti ai cittadini negli anni scorsi, hanno iniziato a dare i loro frutti. La manovra fiscale approvata dalla giunta prima e dal consiglio poi, ha sancito il mantenimento dell’aliquota Imu sulle seconde case al 9×1000 (al di sotto degli altri comuni del baianese), introducendo quale novità per l’anno in corso, l’applicazione dell’istituto del comodato d’uso. Per la tasi si è optato per l’aliquota minima, 1×1000 (media nazionale 1,94×1000), per contenere gli esborsi a carico degli avellani. Infine, per rimanere nell’ambito del tributo IUC, per la Tari sono state introdotte una serie di agevolazioni sia per le utenze domestiche (famiglie numerose con 3 o più componenti), sia per alcune utenze non domestiche (es. scuole, studi professionali.) E’ stata una manovra positiva, realizzata grazie al buon lavoro compiuto nel triennio precedente, abbiamo svolto un lavoro certosino che ha fatto risparmiare un bel po’ di quattrini alle casse comunali, basti pensare che l’incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente, nel 2011 era del 44%, nel 2014 è stata ridotta al 25%; sono state azzerate le voci per consulenze e collaborazioni, ridotte al minimo le spese di rappresentanza! Ciononostante, non si può dire di navigare in mare piatto, occorre ancora qualche anno di sana gestione, infatti, non sono mancati provvedimenti a limite come la previsione di entrate derivanti da tagli boschivi, a copertura dei debiti fuori bilancio, riconosciuti dall’ente, che ancora ammontano ad € 1,3 MLN. Infine, un cenno merita l’introduzione dell’indennità di mandato. E’ stata frutto di una decisione presa insieme ai colleghi D’Avanzo Luigi e Vitale Agostino, per remunerare le spese che sosteniamo quotidianamente per lo svolgimento del mandato amministrativo. Nei tre anni precedenti abbiamo finanziato l’attività amministrativa con nostre risorse, non avendo mai percepito un solo euro, ed ora abbiamo ritenuto opportuno accettare quanto di nostra spettanza. Sinceramente non ci trovo nulla di male, se un assessore che s’impegna, e che lavora con passione e dedizione, contribuendo ad una corretta gestione amministrativa, percepisca l’indennità di mandato come per legge, anzi, per sobrietà, in forma ridotta”.