Nei giorni scorsi un gruppo di amici avellani e non che frequentano i Monti di Avella hanno fatto un omaggio alla vetta di “Puntone”, ripristinando la Croce di Puntone che da più di cento anni mancava. Il sacrificio è stato pienamente ripagato quando la Croce è ritornata a svettava alta e fiera. Possa questa Croce guidare e proteggere sempre l’intera popolazione che siede sotto il suo sguardo, rammentando che i nostri nonni avevano un estremo rispetto dei Monti del Partenio.
I loro antichi consanguinei muniti solo di buona volontà e attaccamento alla loro terra d’origine misero decenni passati in sicurezza un gioiello d’arte sacra medioevale: la Grotta di San Michele; ebbene i loro nipoti all’alba del terzo millennio sull’esempio della gente di questa terra irpina nel lontano giubileo del 900 hanno issato sull’alta cima dei Monti Avella una croce a ricordo del ventunesimo secolo. Un’altro illustre avellano figlio di questa terra, l’Arcivescovo di Gaeta Francesco Niola, nello stesso secolo, issava sulle cime del territorio di Gaeta una croce a ricordo del nuovo secolo. Un grazie ai giovani avellani nonché un grazie agli amici delle cittadine vicine che si sono associati a questa nobile iniziativa, la croce è stata issata in località “Croce di Puntone”. Ad Maiora
(Dott.Domenico Amato)